domenica 16 luglio 2017

Precursori 00003 - Congregation Beit Simchat Torah

[Puntata precedente]


Nei pochi minuti a piedi tra la stazione e la congregazione, Shalita ripensò alla stretta di mano ed al saluto di Eliyahu.

La stretta di mano è una cosa che gli ebrei più osservanti evitano, e toccare una donna che non è la propria moglie è un tabù. Ed augurare ad una donna che frequenta una sinagoga LGBT un "sabato benedetto" significa approvare il suo "stile di vita".

Cosa era successo ad Eliyahu? Forse lo avevano scomunicato per cose più importanti delle sue idee sulla genesi delle anime e dei demoni. O sull'efficacia della preghiera delle donne.

La porta della sinagoga era aperta, e la guardia, occupata a frugare nelle borse di un gruppo di turisti, la fece passare; sulle scale Shalita incontrò Leviyah, la sua donna, e la baciò.

Leviyah le chiese: "Hai intervistato Eliyahu?", e Shalita rispose: "Mi ha anche convinto a cantare l'Hallel ed il Grande Hallel nella stazione della 42ma per rendere nuovamente umani i demoni creati in quella strada quando veniva chiamata 'The Deuce".

Anche il capo del coro Andrew era sulle scale, chiese loro di che stavano parlando, e poi disse: "Mah, nella nostra vecchia sede al Westbeth Complex, in Bethune Street, al Greenwich Village, ci siamo dati da fare per 40 anni. Non avevamo altro luogo in cui farlo al sicuro, e probabilmente abbiamo creato più demoni di quanti soldati abbia la Cina. Non possiamo invitare quel signore a cantare nella stazione di Christopher Street, che dista un quarto di miglio dalla nostra vecchia sede?"

"Dici che ce n'è bisogno?", chiese Shalita, ed Andrew rispose: "I marinai evitano di approdare lì vicino perché dicono che lì perfino il sonar funziona male, e rischiano di colare a picco la loro nave".

"Forse sarebbe il caso di fare l'esorcismo anche qui", osservò Leviyah, ed Andrew rispose: "Ah, ci siamo tanto imborghesiti negli ultimi tempi - non credo che succedano più queste cose ..."

"Parla per te!", disse Shalita sorridendo, ed Andrew, affettando stupore, rispose: "Ma davvero? Eh, già, voi non avete bisogno del preservativo per farlo - gli addetti alle pulizie non se ne accorgono".

"Sta facendosi tardi", intervenne Leviyah, "Andiamo a cantare il Lekha Dodi. Siam qui per questo!"

All'ultima strofa di quel canto il "qahal = assemblea liturgica" si alza e si volta verso la porta, come se da essa entrasse la Sposa, la Regina Shabbat - ma Shalita pensò per un attimo che sarebbe entrato Eliyahu.

1 Commenti:

Blogger Erica "Eric" Gazzoldi ha detto...

Musica per esorcizzare i demoni? Mi ricorda qualcosa... http://erica-gazzoldi.blogspot.it/2016/06/la-musica-primitiva.html?m=1

16 luglio 2017 alle ore 11:12  

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