mercoledì 23 agosto 2017

Juno.00002.003 - Aspermer Syndrome Collection - 003


La riunione fu allargata ad Anna, visto che lei doveva cominciare il corso di "assistente sessuale", e la banca dello sperma non poteva iniziare la sua attività senza un "promotore finanziario" che convincesse i clienti a ... depositare i loro liquidi.

La riunione si aprì con Juno che annunciò a tutta la famiglia (e ad Anna) che aveva deciso di farsi un altro lipofilling, in tempo perché Rebecca potesse discutere la tesi.

"Guarda che la commissione di laurea guarderà soltanto me", disse Rebecca, "Non sperare che se io dico qualche sciocchezza, tu riesca a distrarli".

"Ma se ti presenti più felice perché la mogliettina ha fatto questo per te l'esame lo passi con voti più alti", rispose Juno.

Debora e Giaele risero, Anna si trovò a strabuzzare gli occhi. Già si sentiva turbata dalle mammelle di Juno (Anna aveva l'aspetto di una statua di Artemide cacciatrice - carina, ma con poche curve), e l'idea che crescessero ancora la eccitò tanto che dovette mettersi la borsa sul grembo.

Anna disse che voleva fare sia il Tirocinio Formativo Attivo che il corso di "Assistente sessuale" promosso da Lovegiver.it - quest'ultimo corso si sarebbe svolto nel weekend, e quindi sarebbe stato sovrapponibile al tirocinio per l'insegnamento.

"Cosa insegnerai?", chiese Debora, ed Anna rispose: "Il Simposio di Platone, per cominciare. Purtroppo non insegnano ebraico nei licei italiani, sebbene sia molto formativo".

"Non ti ostacolerà l'aver studiato 'assistenza sessuale'?"

"Non più di quanto abbia ostacolato altre persone l'essere trans".

"Riuscirai ad aver tempo per la banca dello sperma?", chiese Rebecca, ed Anna rispose: "Nei primi tempi non insegnerò per molte ore. Penso che convenga approfittare del corso e del Tirocinio per allestire i locali ed installare le attrezzature".

Rebecca chiese a Juno: "Che risorse finanziarie hai per questo progetto?"

"L'associazione 'Ebraismo Umanista Sardo' ora ha abbastanza soci per camminare con le sue gambe. Ho delle proprietà in Continente, potrei venderle e realizzare circa 150 mila Euro".

"Un po' scarsi", commentò Rebecca, "Cercheremo di farceli bastare".

Debora disse: "Non siamo mai riuscite a vendere il nostro vecchio laboratorio orafo. Pensi che si possa riadattare?"

Rebecca ci pensò un po' e disse: "Sì, tecnicamente è possibile, ma non costerà molto meno di un edificio nuovo".

"Però sarebbe bello poter dire che per un liquido prezioso si è usato un edificio che lavorava preziosi", osservò Juno.

"Questa mi piace", disse Rebecca, che chiese inoltre: "Chiamiamo dunque la banca dello sperma 'Aspermer Syndrome Collection'?"

Anna rispose: "Io userei un nomee più semplice: '127'"

"Cioè?"

"'127' è il salmo che dice: 'Se il SIGNORE non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori'. Noi ci proponiamo come costruttori della famiglia ..."

"... ed in ebraico il verbo 'banah = costruire' ed il nome 'ben = figlio' hanno la medesima radice", osservò Juno, "Il semplice gioco di parole è stato attribuito a rav Hanina, vissuto nel 2° Secolo EV, che però lo applicava ad Isaia 54:13, 'Tutti i tuoi figli saranno discepoli del SIGNORE e grande sarà la pace dei tuoi figli'".

"Prendiamolo come nome provvisorio", disse Rebecca, "Non vorrei che il numero '127' facesse pensare ad una vecchia, ma affidabile automobile Fiat".

Debora disse: "Facciamo dunque questa banca dello sperma. La dividiamo in tre sezioni - MtF, Aspie, disabili in genere?"

"Sì", rispose Rebecca, "Se l'impresa cresce, dovremo dividerla, ma è inutile sovradimensionarsi già adesso".

"Quanto tempo ci vuole per ristrutturare il laboratorio?", chiese Debora, e Rebecca rispose: "Potrebbero bastare tre mesi. Però devo prima coinvolgere un ingegnere biomedico".

"Ne conosco una - una mia lontana cugina di nome Rosaria", rispose Juno, "provo a contattarla".

"Ottimo", disse Rebecca, "La riunione si aggiorna la settimana prossima, quando avremo tutti i preventivi di spesa e potremo decidere l'ordine dei lavori".

Dopo la discussione, si cenò tutte insieme volentieri, ma Rebecca notò che, mentre Juno guardava lei, Anna guardava Juno. Juno se ne accorgeva, ma, pur non ricambiando più di tanto, non cercava di scoraggiarla.

Dopo cena, Rebecca chiese a Juno: "Che pensi di fare con Anna?"

"Nulla. Lei è solo una valida collaboratrice".

"Ho visto che ti guardava".

"Mi sono accorta anch'io che va matta per le mie tette. Ma mezza città le guarda, e non te ne sei mai lamentata".

"Bisogna chiarire una cosa", disse in tono minaccioso Rebecca, al che Juno rispose: "Amore, sei tu la poli, ed io l'ho accettato. Sei gelosa di un rapporto che non ho alcuna intenzione di cominciare?"

Rebecca si rese conto di aver esagerato, e disse: "Juno, è vero, io ho contato finora sulla tua fedeltà sessuale, anche se da quel punto di vista ero infedele. In gergo, si dice che la nostra unione è aperta solo dalla mia parte. Ora scopro che potrebbe aprirsi anche dalla tua parte e devo adeguare i miei atteggiamenti".

"Mi basti tu. Il problema non si pone ancora", rispose Juno, ma Rebecca disse: "Sai che cosa temo? Che tu non abbia semplicemente un 'metamore' [amante supplementare, con il consenso del partner principale], ma che per lui distrugga la famiglia. Se vogliamo avere figli, devo essere sicura che i nostri metamori non distruggano il nostro rapporto".

"Rebecca, parliamoci chiaro per una volta", ribattè Juno, "i tuoi metamori sono le tue sorelle. Rispetto a loro, potrei dire che il metamore sono io. Però loro hanno avuto abbastanza tatto da non interferire nel nostro rapporto, pur continuando ad amarti anche sessualmente; mi vogliono bene anche se con me non farebbero nulla, e ci hanno molto aiutato, e pure stabilizzato. Che potrei chiedere di più dai metamori di mia moglie? Io non ho niente del genere, per cui ogni possibile storia che potrei avere con persone diverse da te può spaccare il rapporto. Finora non ne ho sentito il bisogno, ma se accadesse? Non potrei non farti notare che tu hai in abbondanza quello che temo tu vorresti negarmi del tutto".

"Forse ho sollevato il problema troppo presto", disse Rebecca, e Juno rispose: "Non si può ormai far finta di niente. Soprattutto se temi di non poter essere abbastanza serena per avere un figlio - od una figlia, se ha ragione Giaele che un maschio, invecchiando, aumenta la probabilità di concepire figlie femmine anziché figli maschi".

"Quando fai il lipofilling?"

"Dopodomani. Ci vogliono alcuni mesi perché il seno raggiunga la misura definitiva dopo un'operazione del genere. Allora potrò comprare dei reggiseni e degli abiti nuovi, ed accompagnarti alla discussione della tesi".

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