venerdì 17 novembre 2017

Juno.00007.009 - Baraq - 009


Di Hera non si parlò più per un po', mentre Baraq cominciò una relazione a distanza con Teresa: la mamma l'aveva riportata a casa, anche per aiutarla a trovare un lavoro, ora che la possibilità di diventare monaca di clausura era sfumata, e quindi Baraq poteva soltanto contattarla per via telematica.

Teresa si comportava in modo molto spregiudicato - inviando foto e messaggi spinti, tanto che Baraq dovette avvertirla che lui non proteggeva il suo telefono (temeva che in caso di emergenza digitare il PIN facesse perdere tempo prezioso), e che era pericoloso perciò mandargli materiale del genere - ma non si doveva preoccupare perchè lui la voleva (e le voleva bene) lo stesso.

Un giorno però Baraq volle parlare a tu per tu con Juno e gli chiese: "Se io ho relazioni con più di una donna, tu che ne pensi?"

Juno rispose: "Lo sanno tutte quante? Sono tutte d'accordo? Altrimenti fai loro torto".

Baraq non volle rispondere, e Juno non volle insistere. Ma la situazione si faceva preoccupante: Baraq passava sempre più tempo a chattare, ed anche il rendimento sul lavoro ne risentiva.

Juno dovette dirgli: "Un bel ragazzo come te non dovrebbe lasciarsi sedurre da una ragazza all'altro capo di una chat. Se veramente non siete capaci di fare a meno l'uno dell'altra, perchè non inviti questa ragazza, e così vedete veramente se siete fatti l'uno per l'altra? Non vorrei che voi due fantasticaste per mesi e poi il vostro aspetto e comportamento vi deludesse".

Baraq rispose: "Questa ragazza dice che non può incontrarmi di persona, ma ama molto quello che ci scambiamo".

Rebecca, che era presente al colloquio rispose: "Baraq, qui gatta ci cova. Le donne sono molto più concrete in queste cose degli uomini, e mi pare improbabile che una donna che, a darti retta, ti scrive e manda parole ed immagini di fuoco, anche se cerchi di scoraggiarla, non voglia consumare il suo amore per te".

Juno aggiunse: "Non è che questa donna è sposata, e non vuole incontrarti perchè il marito considererebbe questo un tradimento? Tu mi hai detto che ti piacerebbero delle relazioni multiple, e forse questa donna ha la tua stessa idea, ma solo con una persona vuole avere l'intimità fisica".

"Qualcuno qui non è sincero", osservò brutalmente Rebecca, "E tu ti stai mettendo nei guai. Chiudi questa storia. Con Teresa come sta andando?"

"Bene. Ci siamo messi d'accordo per andare a trovarla a Nuoro".

"Resetta prima il cellulare ai valori di fabbrica", consigliò Juno, "Se Teresa non era d'accordo con quest'altra relazione, e magari non ne sapeva proprio niente, non devi rischiare che lei ne trovi le prove!"

"Non c'è problema", rispose spavaldo Baraq, "Io ho due cellulari - uno dedicato a Teresa, l'altro all'altra mia amica. Se mi porto solo il primo cellulare a Nuoro, non corro rischi".

Juno apprezzò la precauzione di Baraq, ma ripetè l'esortazione di Rebecca: chiudere la seconda storia, perchè troppo fosca e pericolosa.

Il giorno dell'appuntamento, il ristorante "Ohel Mo'ed" di Juno e Rebecca era chiuso, Baraq prese in prestito il furgone (Juno si raccomandò che Baraq non ripetesse la bravata del chiudersi dentro la cella frigorifera), e partì per Nuoro.

Nel farlo aveva lasciato il cellulare dedicato alla misteriosa amica a La Maddalena, in carica. Ad un certo punto squillò, e Rebecca andò a rispondere - voleva solo dire che doveva richiamare la sera perchè Baraq non c'era.

Ma quando guardò il display, rimase di stucco: era una videochiamata, e la videocamera del telefonino era puntata sul seno nudo della chiamante.

Rebecca era nuda anche lei, non si scandalizzava per questo, ma la voce della chiamante lei la conosceva - era quella di Simona, la madre di Teresa, ed il seno che vedeva sullo schermo era uguale (vestiti a parte) a quello che lei e Juno avevano visto quando era venuta a trovarli per riprendersi la figlia!

Rebecca non volle avviare la sua videocamera e disse: "Signora, Baraq è uscito ed ha dimenticato qui il telefono. Lo ritrova stasera. Arrivederci".

"Non sarebbe successo nulla se tu le avessi mostrato il seno", osservò Juno, e Rebecca si infuriò: "Juno, non è questo il momento di pensare alle mie tette! Hai capito chi ha chiamato?"

"Dalla voce e dalle curve", rispose Juno, "Simona, la madre di Teresa".

"Appunto! E quale madre si sogna di corteggiare il ragazzo della figlia?!?", osservò inviperita Teresa, e Juno, un po' infastidito, rispose: "Sia io che te siamo rei di incesto. Non possiamo rimproverare altri perchè lo praticano".

"Juno, sei in uno di quei momenti in cui ti fissi su una cosa e non si riesce a schiodarti da quella!", ribattè irata Rebecca, "Purtroppo è una cosa troppo grave ed urgente perchè io possa aspettare che il sonno ti abbia curato dalle ossessioni".

"Qual è il problema?", chiese Juno col tono di chi cade dalle nuvole, e Rebecca rispose: "Mi pare molto strano che la futura suocera corteggi il futuro genero. Come ho già detto, questa storia puzza molto, e mi viene il sospetto che Simona stia cercando di incastrare Baraq. E per questo sta impiegando tutto quello che ha".

"Incastrarlo per cosa?", chiese Juno e Rebecca rispose: "Se Simona riesce a dimostrare a Teresa che Baraq è un mascalzone che non ha una storia solo con lei?"

"Capito. Se Teresa non è poli, sicuramente rompe con Baraq", disse Juno, "Però perchè mai Baraq desidera sua suocera?"

"Forse non sa chi lo sta adescando", osservò Rebecca, ed aggiunse: "Forse è meglio stampare il selfie che ci siamo fatti quando è venuta Simona a riprendersi Teresa - se Baraq vede la foto e riconosce in sua suocera la donna che lo ammalia, capisce in che guaio si è messo".

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