mercoledì 1 novembre 2017

Juno.00007.005 - Baraq - 005


Quella notte Juno e Rebecca, Baraq e Teresa dormirono - e non solo. La mattina dopo Teresa quasi svenne entrando in cucina, dove Juno e Rebecca stavano preparando la colazione come mamma le aveva fatte (nel caso di Juno, il chirurgo aveva dato una gran mano).

Juno, raggiungendo l'accappatoio, disse a Teresa: "Scusa, siamo una famiglia naturista e siamo abituate a stare nude in casa. Anche Baraq sta nudo quando è insieme con noi".

"Beh, ho rotto un gran tabù stanotte", osservò Teresa, "Posso rompere anche questo", e lei si spogliò prima che Juno potesse rivestirsi.

"Di che ordine sei novizia?", chiese Rebecca, e Teresa rispose: "Carmelitana scalza. La spiritualità teresiana mi attira molto, ma stanotte ho scoperto che non ne sono all'altezza".

"Esiste l'ordine secolare", osservò Juno, "Puoi sempre entrare in esso".

"Dovrò pensarci", disse Teresa, "Non avrei mai immaginato di poter amare un ebreo".

Piccata Juno chiese: "Perchè?"

"Per la diversa fede", rispose Teresa, "Anche se non sono responsabili della morte di Gesù, hanno comunque respinto il suo messaggio".

"Sono ebrea anch'io", osservò Juno, "E molte delle cose che i Vangeli attribuiscono a Gesù hanno il loro corrispondente nella letteratura rabbinica - in molte cose posso riconoscere in Gesù il mio maestro. Non posso ritenerlo però di natura divina, e le persecuzioni che gli ebrei hanno subìto ad opera dei cristiani purtroppo hanno creato un abisso tra le due religioni. Si è fatto molto per migliorare i rapporti tra ebrei e cristiani, ma non si può pretendere che noi aderiamo al cristianesimo".

Teresa chiese: "Se sei ebrea, com'è che sai dell'esistenza di un ordine secolare carmelitano?"

"Sono ebrea per scelta", rispose Juno, "Del mio percorso ha fatto parte l'adesione a quell'ordine secolare. La cosa curiosa è che Teresa di Gesù era nipote di un marrano, mentre Giovanni della Croce discendeva da una famiglia di conversos".

"Cosa sono i marrani ed i conversos?"

"Nel 1492 gli ebrei di Spagna dovettero scegliere tra l'esilio e la conversione al cristianesimo", spiegò Juno, "Molti si convertirono, ma furono sospettati per molto tempo di essere rimasti ebrei dentro e di praticare il cristianesimo per finta, tant'è vero che fino al 1870 i cristiani discendenti di convertiti dall'ebraismo e dall'islam, o che non potevano dimostrare il contrario (per esempio, perchè trovatelli), subirono serie discriminazioni in Spagna e Portogallo. 'Convertito' in spagnolo si dice 'converso', e tutti questi 'nuovi cristiani' furono chiamati così; quelli che in segreto praticavano riti ebraici e cercavano di dare un'istruzione ebraica ai loro figli furono chiamati 'marranos', cioè 'porci' oppure 'erranti' (dipende dall'etimologia attribuita alla parola), e qualora scoperti dall'Inquisizione rischiavano il rogo".

"Ammetto che non ci siamo sempre comportati in modo esemplare", disse Teresa, e Juno rispose: "Grazie. Sono le cose che succedono quando si pretende che le persone di una nazione pratichino per forza una religione soltanto".

"Pensi che sia possibile un matrimonio tra un ebreo ed una cristiana?", chiese Teresa, e Juno rispose: "In generale, sì. In America più della metà degli ebrei ha sposato un non ebreo o non ebrea, ed i loro matrimoni non sono peggiori degli altri. Nel tuo caso, il problema mi pare un altro: hai conosciuto Baraq solo stanotte, e mi pare presto per dire che lui è l'uomo della tua vita. Ricordati che poco ci è mancato che voi due moriste insieme! Un marito non deve mettere a repentaglio la vita della moglie!"

"Posso farti una domanda personale?"

"Se vuoi chiedermi se sono trans, tu stessa hai visto che sono stata assegnata alla nascita al sesso maschile, e che i miei genitali sono ancora quelli, anche se il mio aspetto è mutato e legalmente ora sono una donna. Io e Rebecca siamo unite civilmente - in un altro paese del mondo ci saremmo sposate. Spero che questo non ti scandalizzi".

"Mi stupisce", rispose Teresa, "Non ho mai incontrato una coppia come voi. E credo che vi amiate molto".

"Sì", rispose Juno, "L'amore non conosce barriere nè di fede nè di genere. Nemmeno Rebecca è ebrea, tra l'altro".

"Sono finita in un mondo del tutto diverso da quello in cui sono cresciuta", osservò Teresa, e Juno disse: "Se vuoi interrompere il noviziato, devi dirlo a qualcuno".

"Per cominciare lo devo dire a mia madre", disse Teresa, "E non so se la prenderà bene o male. Mi ha sempre ostacolato nella mia vocazione, anche perchè sono figlia unica e vorrebbe che io la rendessi nonna".

"È una cosa triste che capita anche a molte persone omosessuali", osservò Juno.

"Dirlo alla madre badessa sarà in confronto più facile", disse Teresa, "Sicuramente si sentirà delusa da me, ma lei insiste molto che si può entrare in monastero solo se si sente una vera vocazione - e si rifiuta di giudicare le vite altrui: lei dice che Dio trova in ogni persona qualcosa di buono, e che lei non deve allontanare le persone da Dio".

"Bel discorso", osservò Juno, e Teresa disse: "Ora mi conviene vestirmi ed andare da mia madre. Sicuramente si sarà accorta che non sono tornata a casa delle mie amiche, e si starà chiedendo che mi è successo".

"Chiamala al cellulare!", disse Juno, e Teresa rispose: "Sicuramente ha già provato a cercarmi, ma avevo spento il telefono prima di entrare nel famoso furgone. Ora le annuncio la lieta novella".

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