Juno.00007.011 - Baraq - 011
Baraq ci pensò un attimo e disse: "Forse è meglio che dica a Teresa almeno una parte della verità".
"Ovvero?", chiese Rebecca, e Baraq disse: "Che intendo incontrare sua madre".
"Senza Teresa?", chiese Juno, e Baraq disse: "A questo punto, anche con Teresa. Se questa storia deve finire male, che finisca ora".
"Che Dio t'aiuti", disse Juno, mentre Baraq prendeva in mano il telefono che usava con Simona.
"Ciao", le disse, "Devo dirti che ti ho riconosciuto in fotografia - sei la madre di Teresa, vero?"
Dopo un attimo di glaciale silenzio, Simona rispose: "Sì, sono io".
"Perché l'hai fatto?"
"Volevo mettere alla prova il mio futuro genero prima che voi due vi affezionaste troppo", rispose candidamente Simona.
"Ed il mio punteggio quale è stato?", chiese livido Baraq, e Simona rispose: "Non ha più importanza - mi sono affezionata io a te. Non potrei desiderare genero migliore".
Juno e Rebecca stavano ascoltando e si stupirono alquanto, e Baraq disse: "Non posso avere un rapporto con una donna e sua madre - dovrò scegliere".
"Scegli mia figlia", rispose Simona, "la renderai felice. Ed anch'io ne sarò contenta".
Baraq fu commosso, ma disse: "Credo che ci dobbiamo incontrare. Posso chiedere a Juno e Rebecca di ospitarci a cena?"
"Puoi portare mia figlia a Santa Teresa di Gallura? Penso che per il momento sia meglio incontrarsi solo noi tre".
"Va bene, quando?", chiese Baraq, e Simona rispose: "Venerdì finisce il congresso, e la sera ci troviamo al ristorante dell'albergo".
"D'accordo", rispose Baraq, "Ci vediamo venerdì sera. Porterò anche Teresa".
Baraq riattaccò, e vide Juno e Rebecca perplessi.
"Cosa non va?", chiese, e Rebecca rispose: "Ti dico un segreto che può costarmi la prigione. Ho commesso incesto, consapevolmente, volontariamente, piacevolmente, e non rimpiango nulla. E mentre svolgevo questa relazione incestuosa ero anche insieme con Juno. In un primo tempo lei sapeva solo che avevo altre partner, poi le ho detto tutto e lei ha accettato la situazione".
Baraq spalancò la bocca dallo sbalordimento, e Juno aggiunse: "Rebecca sta dicendo che ci vuole stile anche nelle cose vietate dalla legge. Lei non ha fatto tutto questo di nascosto, anche se non mi ha detto subito tutto. Ed ammetto che poi ho incassato il mio credito, avendo relazioni con altre donne e con il suo consenso - e talvolta con la sua partecipazione. Questa storia tra te e Simona sta diventando una bomba che minaccerà sempre di far esplodere il rapporto tra te e Teresa. Mi spiace doverlo dire, ma il mondo è pieno di donne con cui non ti sei rovinato - ti conviene cercare una di loro".
"Io amo Teresa. Sono stato con altre donne, ma Teresa, ad onta della sua inesperienza, è stata colei con cui ho goduto di più".
"Senti, Baraq", rispose Rebecca, "Il letto non è la cosa più importante. E l'ansia distrugge il desiderio. Non so che vita farai con questa spada di Damocle sul tuo capo".
"Sono affari miei, se permetti", rispose Baraq, e Juno ribattè: "È vero. Sei adulto ed hai il diritto di sbagliare da solo. Ma era nostro dovere avvertirti. Soprattutto mio, visto che sono stata il coniuge di tua madre, e le devo il cercare di dissuaderti dal metterti nei guai".
"Grazie da parte di mia madre", rispose Baraq, che guardò l'orologio e disse: "Forse dobbiamo preparare il pranzo".
Era vero, e tutti e tre si misero al lavoro. Baraq chiese poi, nel pomeriggio, se poteva andare a Nuoro per trascorrere la notte con la sua bella, e Juno rispose: "Senti, visto che venerdì dovete comunque andare da Simona, porta qui Teresa, così state insieme senza continuare a viaggiare, e forse riesci anche a trovare il modo di spiegarle che cosa è accaduto".
"Mi vuoi morto, insomma", ribattè Baraq, e Juno disse: "La bomba la devi disinnescare".
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