domenica 13 agosto 2017

49069NU.00001.003 - Il dildo cavo - 003


Nel pomeriggio, Giaele consegnò a Giovanna copia della cartella clinica dell'intervento al Pronto Soccorso di Floriano (così si chiamava il sospetto), Rebecca consegnò copia del registro dei suoi clienti, con gli appunti ed i messaggi intercorsi a causa della prenotazione a nome di Liuba, ma di cui avrebbe dovuto giovarsi Floriano, e Debora portò a Giovanna il nuovo fallo da consegnare quella stessa notte ad Antonia.

"Bene, bene, bene", disse Giovanna alle tre sorelle, "Sono molto soddisfatta di voi, e se volete entrare nell'Arma vi darò delle referenze da favola!"

"Stanotte verrà Antonia a casa mia a ritirare il fallo", disse Debora, "Dove vuoi mettere la microspia?"

Giovanna aprì il cassetto, estrasse il tappo-serratura del primo fallo, quello ritrovato in casa del ricettatore e poi inviato al RIS, e disse: "I colleghi dell'AISE hanno inserito qui dentro la microspia. Sostituiamo i tappi-serratura, e la microspia è pronta per essere data all'ignara Antonia".

"Bene", commentò Debora, e Giovanna disse alle sorelle: "Uno dei grandi vantaggi del vivere in un'isola come la Sardegna è che non puoi legalmente entrarne od uscirne senza dare gli estremi di un documento d'identità al vettore marittimo od aereo, al momento di fare il biglietto. Così Floriano non ha potuto fare a meno di comunicarci i suoi viaggi passati, ed avvertirci che sta per tornare nell'isola. Se lo incontrate, tenete la bocca chiusa e trattatelo come un normale turista, perché a spiarlo ora ci pensiamo noi. Vi siamo molto grati del vostro prezioso aiuto, ma ora di questo affare si devono occupare i professionisti".

"Bene", disse Debora, "Stanotte consegno il fallo ad Antonia, e spero che non vi faccia sentire solo dolci parole d'amore".

In realtà le tre sorelle, pur non provando particolare benevolenza per Antonia, erano molto preoccupate per lei. Si erano convinte che Antonia fosse stata circuita, e che, pur avendo i suoi motivi per sentirsi delusa dal mondo che le aveva dato sì da vivere, ma mai il calore di una famiglia, non sarebbe mai stata capace di tradire il suo paese. Ma AISE, carabinieri, magistratura, l'avrebbero capito?

Avrebbero voluto poter ascoltare anche loro quello che registrava la microspia, per capire che cosa stava facendo davvero Antonia. Ma era evidente che Giovanna le aveva estromesse dalle indagini, perché non avevano più informazioni utili da dare, e la cosa era ormai riservata ai "professionisti".

Debora chiese a Rebecca: "Floriano ti ha contattato?"

"No", rispose Rebecca, "Del resto se c'è del tenero tra lui ed Antonia ..."

"Tenero? Quella sera no di sicuro!", rise Giaele con le sorelle, e Rachele riprese: " ... appunto! Non ha bisogno di contattarmi e pagarmi la percentuale, se può parlare direttamente con Antonia!"

Quella notte, Giaele era di turno all'ospedale, ma Rebecca era nella sua stanza, collegata grazie al suo smartphone ad una webcam in salotto. Cosicché, quando Antonia bussò, e Debora le aprì, Rebecca le tenne entrambe d'occhio.

Debora estrasse il fallo dalla cassaforte, lo consegnò insieme con il radiocomando ad Antonia, ed ella la pagò questa volta in contanti, ed alcune banconote erano sporche, spiegazzate e logore.

"Ahi", pensò Antonia, "Questa volta lei ha raschiato il fondo del barile e sta pagando proprio con i suoi soldi". Antonia chiese se si poteva fare a meno di emettere ricevuta fiscale, e Debora rispose: "Purtroppo no. Il fisco mi marca stretta, e se non ho più in giacenza l'oro di quel fallo, o lo dichiaro venduto, o lo denuncio come rubato. Un po' di sconto te lo posso fare, ma nascondere la vendita proprio no".

"Lascia perdere, allora", disse Antonia, che si guardò intorno e fissò lo sguardo sull'abat-jour che era servita a ben illuminare il fallo prima che Antonia lo mettesse in borsa.

Debora si inquietò: la webcam era nascosta proprio lì dentro! Si era resa conto Antonia di essere spiata? Fuori della porta c'era il cartello "Area videosorvegliata", quindi Antonia non avrebbe avuto comunque diritto di arrabbiarsi.

Antonia disse: "Debora, ti ricordi che qualche anno fa mi hai venduto due abat-jour come queste per la camera dei miei ospiti?"

"Sì", rispose Debora, ed era vero.

"Ecco, vorrei una terza abat-jour per la mia cameretta in cui dormo sola. Me la puoi vendere?"

Debora sapeva che l'abat-jour non si addiceva all'arredamento di quella cameretta. E se Antonia, pur vestendosi dimessamente, riusciva ad abbinare bene i capi ed i colori, voleva dire che poteva ben rendersi conto che in cameretta l'abat-jour non ci poteva stare.

"Forse", pensò Debora, "Il ladro che l'ha derubata del fallo, rovistando selvaggiamente la camera degli ospiti, ha rotto una delle due abat-jour. E Debora vuole nascondere il furto ricomprando anche l'abat-jour, e mentendo per averla".

Debora pensò anche che la sua abat-jour, dotata di webcam che si collegava ad un WiFi, e di batteria e buffer che permettevano di immagazzinare 12 ore di registrazione in assenza di corrente e WiFi, poteva darle più opportunità di capire quello che era successo ad Antonia di una microspia che doveva finire o in un cassetto o nelle sue parti intime.

Disse perciò ad Antonia: "Vado in magazzino a vedere se ho ancora un'abat-jour imballata. Se non ce l'ho, ti vendo questa".

In realtà, lei andò in camera da Rebecca, e le chiese: "Sbaglio, od anche una vicina di casa di Antonia è tua cliente?"

"Salvatora Murru?", rispose Rebecca, "Sì, condivide con Antonia un muro perimetrale. Si fanno poca concorrenza perché Salvatora ha un Bed & Breakfast, Antonia affitta camere".

"Salvatora ha un WiFi? Ne hai le credenziali d'accesso?"

"Sì, ma che ne vuoi fare?"

"Puoi configurare la webcam dentro l'abat-jour del salotto, cuncupita da Antonia, in modo che si colleghi al WiFi di Salvatora?"

"La furbona! In questo modo, se qualcuno controlla il WiFi di Antonia, non trova nessun apparecchio estraneo collegato!"

"Esatto! E non credo che Salvatora sia capace di controllare il suo Wifi".

"Vero, ma è un trucco comunque facile da scoprire. Speriamo che non piombino in questa città spie troppo agguerrite".

Rebecca riconfigurò la webcam dentro l'abat-jour, e pure la rete WiFi di casa, dandole lo stesso nome e la stessa password di quella di Salvatora, per essere sicura di aver fatto un buon lavoro. Disse infine a Debora: "Ora puoi dire ad Antonia che non hai trovato un'abat-jour uguale in magazzino, e le vendi perciò quella".

In realtà non gliela vendette - gliela regalò, e quello fu il suo sconto.

Antonia pose l'abat-jour sul comodino della camera degli ospiti, e per fortuna rivolse la webcam verso il letto ed il centro della stanza, e non il muro.

Prima di spogliarsi aprì gli armadi, mostrando così a Debora, che guardava nel suo smartphone e registrava, che tutto il suo guardaroba era stato trasferito lì, ma che alcune ante dell'armadio erano state riservate a dei vestiti da uomo.

"Sembra che Antonia abbia un amante maschio", pensò Debora, "Ed a giudicare dalla biancheria e dai vestiti che tira fuori ora, domani lo deve incontrare".

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