lunedì 7 agosto 2017

Precursori 00020 - Nuova surrogazione


Quando Chana e Dvora tornarono a casa, dissero ai genitori Eliyahu e Bruryah che avevano scoperto che un famoso studio legale di San Francisco aveva aperto una succursale a Gerusalemme proprio per servire le coppie israeliane che desideravano ricorrere alla maternità surrogata, e poiché il loro caso sembrava "tipico", si poteva ricorrere ad un contratto standard con poche modifiche, riducendo così le spese legali.

Ed era possibile pure restare in Israele fino ad una settimana prima del previsto parto, in modo da ridurre le spese mediche all'indispensabile - ma far nascere i bimbi in California era necessario per rendere loro cittadini americani ed efficace il contratto!

Eliyahu guardò un attimo le figlie, e gli tornò il dubbio che non fossero capaci di allattare i nipoti; egli aveva finito di trascrivere le preghiere del nonno di Bruryah, e disse alle figlie: "Ho delle preghiere, dice la mamma, che erano state capaci di indurre la montata lattea in una bambina di cinque anni, e ci volle del bello e del buono per bloccarla. Ve le passo per ogni evenienza?"

"Papà", rispose Dvora, "Siamo sicure di non averne alcun bisogno. Lascia perdere".

Eliyahu era invece sicuro che il bisogno c'era, ed aveva paura di non poter aiutare le figlie al momento opportuno - se si trovava in immersione, rischiava pure di non essere avvertito tempestivamente. Bisognava assolutamente trovare il modo di lasciare la USS Springfield, e senza un atto di autolesionismo che l'avrebbe mandato in ospedale ed immobilizzato lì.

Leggendo il giornale vide che Trump era passato dai Tweet alle linee guida per lo Stato Maggiore, in modo da espellere le persone trans dalle forze armate USA - con le organizzazioni LGBTQIA+ pronte a dare battaglia.

Eliyahu pensò che il nonno di sua moglie gli aveva offerto la soluzione al problema. Andò nella doccia, si falciò i peli del petto, si fece una bella doccia cantando (cosa che stupì Bruryah), si mise un accappatoio, recitò le preghiere del nonno, e visto che i gatti del vicinato miagolavano alla finestra per avere la merenda (che serviva loro Bruryah), gliel'aprì.

Il miagolìo dei gatti somiglia al pianto dei bimbi, e l'effetto per Eliyahu fu immediato: gli si gonfiò il seno superando quello di Bruryah, i capezzoli si fecero strada fuori dall'accappatoio, ed i due gatti che erano entrati ne approfittarono per saziarsi!

Quando Bruryah vide quello che stava succedendo, strillò, ma Eliyahu disse: "Prendi il cellulare e fammi una foto! La devo mostrare stasera al comandante del sommergibile e chiedere il congedo immediato!"

La foto gliela dovette fare Dvora, mentre Chana chiedeva: "Papà, ma che ti è saltato in mente?"

Eliyahu rispose spruzzando un getto di latte in viso ad entrambe, e Dvora concluse: "Papà ha fatto l'assicuratore per troppo tempo e non vuole correre il rischio che i suoi nipoti soffrano la fame!"

Bruryah, quando si ricompose, gli chiese: "E con i tuoi doveri di marito che pensi di fare?"

"Amore, quando stasera le figlie escono a mangiar fuori ti mostro di che sono capace".

"Assolutamente no. Non posso andare a letto con un uomo con le tette. Domani vado a parlare con un avvocato familista, e vedo se posso chiedere il divorzio".

"Mamma", provò ad intervenire Dvora, "Papà lo ha fatto per aiutarci. Non lo trattare come se ti avesse fatto un dispetto!"

"Mamma", chiese Chana, "quando tua zia Mikal lesse per sbaglio quella preghiera e le venne la montata lattea, fu possibile fermarla. In che modo?"

"La fermò un altro cabalista. Non ho i suoi appunti. Mi sa che papà nutrirà tutti i gatti del vicinato fino alla morte!"

"Bruryah, a questo ci pensiamo dopo", disse Eliyahu, e poi disse a Dvora: "Condividi la foto col mio cellulare, che la devo mostrare subito al mio comandante".

Mentre Dvora lo faceva, Chana osservò: "Papà, non riuscirai mai ad abbottonare la camicia sul petto che ti sei procurato!"

"Sbaglio, o qui vicino c'è un sex-shop con una ricca sezione trans? Forse lì un binder lo troviamo".

Risultato: Eliyahu si mise sul petto uno zaino per coprire la camicia aperta, e si fece accompagnare in quel negozio da Dvora.

Alla commessa disse: "Mi si è rotto il binder ..."

La commessa represse un sorriso e disse: "Quando si ha quella grazia di Dio occorre il materiale della miglior qualità. Le porto subito quello che fa per lei".

La commessa e Dvora aiutarono Eliyahu ad indossare il binder, cosicché lui potè andare a prendere il treno per Haifa, e fare rapporto al suo comandante - ed al medico di bordo!

Il comandante chiese: "Ma come hai fatto?"

Il medico rispose: "Mah, in Israele risuscitano anche i morti, figuriamoci se non possono avvenire cose come questa. Comunque, non è neanche necessario dichiarare che Eliyahu è trans: le tette sono vere, tanto è vero che producono latte, e con quelle misure il nostro cappellano non riuscirebbe a girarsi nel sommergibile; anzi, se il sommergibile avesse un incidente in immersione, lui non riuscirebbe a passare per il boccaporto di evacuazione! Non lo possiamo più imbarcare. Se queste tette le avesse avute allora, sarebbe stato riformato alla visita di leva!"

"Mi stai dicendo che ...", chiese il comandante, ed il medico rispose: "Non possiamo obbligare Eliyahu a farsi asportare il seno. E se non lo fa, non è fisicamente idoneo al servizio militare. Compilo subito i documenti per il congedo per infermità sopravvenuta".

"È il colmo: un cappellano militare riformato perché gli è improvvisamente cresciuto il seno!", osservò il comandante, e maliziosamente Eliyahu osservò: "Si vede che El Shadday [di solito è tradotto con 'Dio Onnipotente', ma traduzione altrettanto plausibile sarebbe 'Popputo Iddio'] mi ha ricompensato dei miei servigi con 'la benedizione delle mammelle e del grembo' [Genesi 49:25]!"

Il medico rise, e fece firmare le carte ad Eliyahu. Il comandante chiese: "Vuoi andare a prendere qualcosa nel sommergibile?"

"No, è tutto a posto. Ciao, e grazie di tutto!"

Nel frattempo, Dvora, Chana, Andrew e Shimeon avevano concordato un appuntamento con lo studio legale a Gerusalemme, e telefonarono ad Eliyahu per chiedergli se li poteva portare in macchina.

Eliyahu era già sul treno per Tel Aviv, e rispose: "Tette permettendo, sì"; dopo lui telefonò a Shalita per raccontarle quello che aveva combinato.

"Se mi permetti di attaccare i miei figli al tuo seno, mi fai un grosso piacere", disse Shalita, "Il mio è esausto, e se i miei figli devono accontentarsi di quello, soffriranno la fame".

"Volentieri. Trattandosi di questione di vita o di morte, mi ritengo esentato dal chiedere il permesso a mia moglie".

Bruryah non lo volle comunque negare, e Shalita, dopo aver notato che i figli succhiavano di gusto le tette di Eliyahu, chiese il permesso di trasferirsi anzitempo a casa loro.

"Anche subito, se vuoi", rispose Bruryah.

"Ci contavo. Tutta la mia roba è nel furgone parcheggiato qui fuori. La porto subito in camera".

Il furgone aveva nove posti, e Shalita si offrì di venire anche lei a Gerusalemme con i bambini.

"Va bene", disse Eliyahu, "Durante il viaggio facciamo i turni di guida e di poppata".

A Gerusalemme tutti esaminarono il contratto di surrogazione messo a punto dallo studio legale, lo trovarono perfetto, ed i quattro interessati lo firmarono.

Shimeon pagò gli avvocati, e Bruryah fece una proposta: "E se pernottassimo a Gerusalemme stasera? Non sarebbe bello per i figli di Chana e Dvora essere concepiti proprio qui?"

Chana e Dvora fecero un rapido calcolo, e dissero: "Sarebbe anche la notte giusta. Dov'è la macchina per raccogliere i precursori?"

Shalita disse: "Io e Leviyah abbiamo sviluppato un prototipo da tavolo, ma è a Rehovot, all'Istituto Weizmann, non possiamo prenderlo".

Eliyahu chiese: "I calici ed i setti che avete usato voi?"

"A casa nostra a Rehovot. Leviyah l'ha riservata stasera per una sua scopamica, ed anche se se lo meriterebbe, non voglio disturbarla".

Eliyahu disse: "Va bene; i calici li troviamo in un negozio di articoli religiosi cattolici, i setti ce li può preparare rapidamente un orefice".

Dopo cena fu affittato un residence con quattro camere, occupate da Chana e Dvora, Andrew e Shimeon, Eliyahu e Bruryah, Shalita e figli (Rivka e Benyamin).

La notte fu di febbrile attività: celibi e nubili facevano del loro meglio per produrre demoni da ritrasformare in precursori, Eliyahu e Shalita nutrivano i bimbi a turno, e Bruryah si godeva un meritato riposo.

Quando tutte le attività terminarono, ed Eliyahu andò a letto, si trovò una moglie insolitamente assatanata che si rimangiò quello che aveva detto il giorno prima, e gli fece passare una magnifica notte d'amore.

Bruryah non poteva più avere figli, ma Chana e Dvora rimasero incinte quella notte, e, quando il parto si avvicinò, presero insieme con Eliyahu e Bruryah l'aereo per San Francisco.

Il parto si svolse magnificamente, ed i figli Dinah e Levi furono affidati immediatamente ad Andrew e Shimeon, che si erano procurati le loro balie.

"Ci spiace, papà", dissero Chana e Dvora, "Ci abbiamo provato a dirti che non c'era bisogno di allattare i nostri figli, ma ti piaceva così tanto avere le tette da pin-up che ci è mancato il coraggio!"

"Beh, è stata una bella esperienza", disse Eliyahu, "Come faccio a riportarle allo stato iniziale?"

"Beh", disse Bruryah, "la zia Mikal è ancora viva, e se le telefoni ti recita tutte le preghiere usate per arrestare la montata lattea - se le ricorda come quel giorno, e le ha usate una volta quando ha svezzato i suoi figli".

"Non c'è bisogno che telefoni a Mikal, papà", disse Chana, "Ce le siamo già fatte insegnare noi, perché è inutile che ci roviniamo le mammelle continuando a produrre latte".

"Posso pensarci un pochino?", chiese Eliyahu, e Bruryah rispose: "Mi sono affezionata a questo popputo marito, anche perché un marito felice è un marito ardente. Puoi pensarci quanto vuoi".

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