Precursori 00022 - Il lancio
Alla NASA avevano fatto tutti i calcoli di meccanica celeste - il momento giusto per far partire il razzo per Callisto sarebbe arrivato fra tre mesi; e per assemblare il razzo in orbita due mesi ci sarebbero voluti. Volendo avere un po' di respiro, questo significava che i serbatoi dovevano essere messi in orbita entro una settimana, e sarebbero stati poi seguiti dai pezzi del razzo.
Chana aveva rilasciato l'ultima versione del software di controllo del razzo, Dvora aveva supervisionato il collaudo di tutti i componenti, Shalita aveva voluto venire alla base Palmachim con i figli, mentre Bruryah aveva preferito restare a Tel Aviv.
Non fu una grande idea - Shalita aveva ormai smesso di allattare, e la sua libido stava tornando normale; mentre Eliyahu si divertiva un mondo a nutrire i figli di lei, ed essendo la sua montata lattea opera di magia, la sua libido non ne veniva depressa.
Non era intenzione di Eliyahu tradire Bruryah, ma chi potrebbe resistere agli approcci di una donna che si riteneva lesbica, ed ora, di fronte al ... petto di lui si scopriva invece pansessuale?
Una sera Eliyahu dovette dire a Shalita: "Un ebreo almeno un po' osservante non va a letto con un'altra donna quando è ancora sposato, perché l'adulterio rende i drudi irrimediabilmente impuri l'uno per l'altro. Prima chiama uno scriba, redige il libello di ripudio, ed aspetta che la moglie lo accetti".
Shalita accettò il rinvio, Eliyahu il mattino dopo si rivolse ad uno scriba, e nel pomeriggio consegnò il libello a Bruryah.
Bruryah ne fu sconvolta, e chiese alle figlie di confortarla. Loro le dissero che non valeva la pena trattenere il papà, se non voleva più stare con lei - e semmai conveniva chiedergli di restituire la dote, pagare la contraddote, e lasciarle la casa di Neve Tzedek.
Eliyahu accettò le condizioni, anche se questo significava per lui tornare a vivere a New York City - non aveva i soldi per comprare un'altra casa in Israele, e per fortuna non aveva venduto la casa in cui abitava quando faceva l'assicuratore (pensava di affittarla per integrare la pensione di assicuratore e di militare). Sempre per fortuna, era una casa grande, e Shalita avrebbe potuto ricavarvi uno studio medico, senza che mancasse lo spazo ai figli di lei.
Bruryah accettò il divorzio [lei non aveva commesso colpa grave, quindi il divorzio aveva bisogno del suo assenso] alcune ore prima del lancio dei serbatoi, che si svolse felicemente.
"Se il razzo fosse esploso in volo, che sarebbe successo?", chiese Yaakov Bergman, ed Eliyahu rispose: "I detriti del razzo sarebbero caduti sul Mediterraneo - come è già accaduto altre volte, e senza gravi rischi; i precursori sarebbero tornati sul monte della Knesset, avremmo dovuto costruire una nuova macchina, e ricominciare daccapo. Con un po' di fortuna saremmo arrivati comunque puntuali all'appuntamento con il razzo per Callisto".
Le parti del razzo per Callisto furono lanciate verso la Stazione Spaziale Internazionale da vari poligoni - Cape Canaveral, Kourou, perfino Baikonur ed una piattaforma sull'Oceano Indiano. Gli astronauti della Stazione avevano gli strumenti per assemblare facilmente il vettore, e la cosa più difficile fu spostare i serbatoi lanciati da Israele dall'orbita originale a quella dell orbita del razzo, e caricarveli.
La rotta prevista era molto sparagnina: per risparmiare carburante, il razzo doveva sfruttare l'attrazione gravitazionale del Sole e di diversi pianeti del sistema solare (come aveva già fatto la sonda Juno) per venire rimpallato dall'uno all'altro come una palla da basket da mandare infine a canestro.
Ci vollero cinque anni per arrivare infine a Callisto, attivare gli strumenti di osservazione previsti (che dovevano inoltre nascondere il vero scopo della missione), e far atterrare i serbatoi su Callisto.
Le pompe iniziarono a mescolare le "acque maschili" con le "acque femminili" (a dire il vero, erano in forma di gelato, in modo da rimanere pompabili anche dopo aver trascorso anni a temperature di -270° C) nelle proporzioni e modalità previste - ora bisognava attendere.
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