Juno.00008.001 - Hera - 001
[Inizio]
Ritornare a casa Dejana a Bosa, ora abitata solo da Debora e da sua "moglie" Giovanna, e dalla loro figlia Rachele, fu emozionante per Juno, Rebecca e Dina; Rebecca aveva già trasferito la sua workstation da ingegnera e gli altri ferri del mestiere, i vestiti, i libri, i computer e gli altri oggetti personali della famiglia l'avevano preceduta, quindi ci vollero poche ore per ristabilirsi a casa Dejana.
Yemoja e Xiuhe, con le loro figlie Oshun e Xuannu, avevano rilevato il ristorante "Pardes Rimmonim", e lo avevano trasferito in un terreno vicino al "terreiro" nel quale Yemoja celebrava le feste degli Orisha - quel terreno lo avevano comprato, e lo avevano attrezzato a campo nudista, con tanto di ascensori per permettere ai disabili motori di scendere in spiaggia.
Il campo nudista era sempre affollato, e così pure il ristorante - e ad ogni festa i fedeli potevano mangiare ottimo cibo appena preparato; l'unico inconveniente era che il "terreiro" ed il campo nudista erano separati da una collinetta, in modo che il rullo dei tamburi durante le feste non disturbasse troppo gli occupanti del campo nudista, e questo imponeva di nutrire gli ospiti portando il cibo dal ristorante con un carrello - solo cinque minuti di strada, comunque.
Hera si svestì visitando il campo nudista, e decise di star nuda anche dentro casa Dejana - come facevano del resto Juno, Rebecca e Dina (Debora aveva dovuto invece cedere alla richiesta di Giovanna di rimanere vestita anche in casa); i rapporti con Juno, che si faceva chiamare Leonida prima della transizione, tornarono cordiali, anche se Hera soffriva di transfobia.
Juno le aveva provato a spiegare più volte che ormai era una donna anche per l'anagrafe, ma Hera, pur convincendosi che doveva chiamarla Juno, continuava a considerarla un uomo - perché non poteva non far cadere il suo sguardo sui genitali ancora maschili che aveva.
Cercava di evitare di applicare ad Juno aggettivi maschili o femminili quando Dina poteva sentirla (aveva il buon senso di non mettersi contro il modo in cui ella veniva educata), ma quando Dina era lontana non riusciva ad evitare di sbagliare il genere di Juno - a costo di attirarsi i rimproveri non solo di Juno, ma anche di Rebecca, Yemoja e Xiuhe, e pure di Debora e Giovanna (la quale ultima si sentì obbligata a diffidarla, in quanto definire "maschio" chi legalmente è "donna" può essere considerato ingiuria, cioè illecito civile).
La diffida la convinse ad evitare sempre di usare termini con desinenze distinte per il maschile ed il femminile parlando di e con Juno, ma le disse che la sua opinione non era cambiata; Juno volle chiudere il contrasto ricordando il brocardo: "Cogitationis poenam nemo patitur = Nessuno è punito per quello che pensa", e si accontentò che sua sorella non usasse il maschile parlando di e con lei.
Il disagio di Hera non era comunque grande, tant'è vero che dopo aver vissuto una settimana a casa di Juno, ed essersi fatta portare in giro per la Sardegna, le chiese se poteva trovarle una casa a Bosa in cui vivere.
Rebecca rispose al posto di Juno: "Ci sono molte case in vendita, alcune da diversi anni. Devi fare attenzione perchè alcune sono vecchie di secoli, ed occorre controllarne l'idoneità statica e la conformità degli impianti. Posso farlo io che sono un'ingegnera".
"Come mai?", chiese Juno, ed Hera rispose: "Ad onta del contrasto che c'è tra noi a causa della tua transizione, ti stai dimostrando 'a wonderful sibling' - sto usando un'espressione inglese, che mi permette di non scegliere il genere grammaticale. Sono inoltre stanca di farmi carico dei problemi degli altri come psicoterapeuta, ho sufficienti contributi per andare in pensione - tu lo hai fatto da anni - e questa città è carina. Mi rendo conto però che non posso sempre vivere in casa vostra, e per questo vorrei una casa mia".
La proposta parve ragionevole sia a Juno che a Rebecca, ed anche a Yemoja e Xiuhe, quando gliene parlò Hera. Queste ultime le fecero notare che il ristorante "Pardes Rimmonim" aveva anche un appartamento per il gestore, appartamento al momento inutilizzato perché Yemoja e Xiuhe preferivano vivere in città. Se ad Hera non dispiaceva vivere nella zona isolata in cui c'erano il "terreiro", il ristorante ed il campo nudista, Yemoja e Xiuhe potevano ospitarla lì almeno temporaneamente.
Hera accettò la proposta, e chiese a Rebecca di stimare l'appartamento, nel caso lei si fosse trovata tanto bene da volerlo acquistare, e cominciò a pianificare il trasloco.
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