domenica 23 luglio 2017

Precursori 00014 - Nuovo gruppo di lavoro


Eliyahu poteva dirsi abbastanza contento di quello che aveva fatto: i demoni nati dal sesso non procreativo stavano ritrasformandosi, grazie alle preghiere recitate da molti, ebrei e non ebrei, in precursori d'anime, ed il problema ora era quello di immagazzinarli in attesa di dare loro l'occasione di congiungersi ed incarnarsi.

Shalita, ormai agli ultimi mesi di gravidanza insieme con Leviyah, informò Eliyahu di alcuni cambiamenti nella missione: l'idea di terraformare l'intero pianeta Giove era stata abbandonata, in quanto si era rivelato impossibile con le tecnologie attuali eliminare le potenti radiazioni ionizzanti che quel pianeta emana. L'esperienza di laboratorio non era stata però vana, e si pensava di terraformare ora uno dei satelliti di Giove - Callisto.

"Avevo provato ad informarmi", commentò Eliyahu, "ed avevo letto che infatti Callisto era il candidato più probabile alla colonizzazione umana, essendo le radiazioni lì presenti a livello superiore a quello terrestre, ma comunque gestibile con le tecnologie attuali".

"La macchina terraformatrice è composta di quattro parti del peso di 6000 libbre l'una [2721,554 Kg], ognuna quindi di peso inferiore a quello della sonda Juno, che pesa quasi 8000 libbre [3628,739 Kg]. Una volta in orbita su Callisto, le quattro parti si congiungeranno e scenderanno sul satellite. Ci vorranno 5 anni per far arrivare le parti in loco, e Callisto verrà resa abitabile in 1000 anni circa".

"Avete un'enorme pazienza", commentò Eliyahu, e Shalita rispose: "Più che altro, abbiamo poco denaro. Le missioni spaziali sono poco popolari ed ogni anno la NASA perde fondi".

"La macchina incarnatrice?" Chiese Eliyahu, e Shalita rispose: "L'utero artificiale è pronto. Funziona benissimo con i vitelli, e la gestazione di un vitello è complessa come quella umana. Ora tocca a te trasformare i calici con i setti che hai usato finora in camere fecondatrici che eseguano fecondazioni a ciclo continuo".

"E magari pronte per essere portate nello spazio", disse Eliyahu, e Shalita aggiunse: "Sarebbe utilissimo".

Eliyahu decise di parlarne quella sera con le figlie Chana e Dvora. Chana, ingegnere software, preferì tacere; Dvora, ingegnere aerospaziale, dopo aver ascoltato attentamente il babbo, disse: "È fattibile, ma per progettare le 'camere fecondatrici' sarebbe meglio rivolgersi ad un ingegnere chimico, o meglio ancora biomedico. Non è la stessa cosa mescolare carburanti e comburenti in un motore a razzo, ed 'acque maschili' con 'acque femminili' per ottenere anime da incarnare".

"C'è però un problema da ingegnere aerospaziale, Dvora".

"Quale?"

"I precursori ottenuti dagli esorcismi stanno tutti recandosi in pellegrinaggio a Gerusalemme. Se non vengono catturati entro sette giorni e chiusi in un serbatoio come te l'ho descritto, si degradano nuovamente in demoni".

"Si rifà l'esorcismo per stare tranquilli?"

"Sì, ma preferirei che fosse costruito il serbatoio".

"Ce ne vogliono due", corresse Dvora, "secondo quello che mi hai detto - un serbatoio per i precursori maschili ed uno per quelli femminili".

"Esatto. L'idea mia è costruire una macchina che aspiri i precursori e li separi per genere, li intrappoli nell'acqua, e codeste acque maschili e femminili vengano rinchiuse ognuna nel proprio serbatoio".

"Ok, questo è un lavoro da ingegneri chimici".

"I serbatoi dovrebbero poi essere messi in orbita terrestre. Si prevede infatti di assemblare in orbita il razzo che porterà la macchina incarnatrice su Callisto. La stessa macchina incarnatrice verrà assemblata in orbita".

"Questo è uno spinoso problema aerospaziale. Dovrò parlare con il progettista dell'utero artificiale - mi hai detto che è già pronto".

"Il progettista è Shimeon, il marito di Andrew, il capocoro della Congregazione Beit Simchat Torah. Lui è ingegnere biomedico ed ha collaborato con Shalita nella progettazione dell'utero".

"Ed Andrew è ingegnere chimico", osservò Chana.

"Come lo sai?", chiese Eliyahu, e Chana rispose: "Ho contribuito allo sviluppo di un software per il controllo di processo in uno degli impianti chimici che dirige Andrew".

"Quindi possiamo fare l'astronave in famiglia", scherzò Eliyahu, ma Dvora riportò tutti alla realtà: "Se vuoi costruire un dispositivo che catturi i precursori, devi metterlo dove sono i precursori. Lo vuoi mettere sotto il Monte del Tempio?"

"E provocare un incidente internazionale perché il Waqf di diritto giordano che amministra la Spianata delle Moschee se ne accorge di sicuro e pianta una grana? No, basterebbe metterla nel sotterraneo della Knesset, il parlamento israeliano".

Dvora osservò: "È notorio che la Knesset è in enfiteusi su un terreno della Chiesa Ortodossa Greca di Gerusalemme. Se quella chiesa scopre che trasformate il sotterraneo in uno stabilimento, potrebbe piantarla lei la grana".

"Dettagli che sistemeremo", tagliò corto Eliyahu, e Dvora chiese: "E da dove facciamo partire i serbatoi per l'orbita terrestre? Da Cape Canaveral in Florida o da Kourou in Guyana?"

"Pensavo di usare la base militare da cui partono i satelliti israeliani Ofek", rispose Eliyahu, e Dvora rise così forte da cadere dalla sedia.

Dopo che Eliyahu e Chana l'ebbero aiutata a rialzarsi, Dvora si ricompose e spiegò: "Papà, Israele è un paese sfigatissimo per posizione geografica e mezzi economici. Il missile Shavit-2, con cui vengono lanciati gli Ofek, ha un carico utile di appena 350 Kg, e non si prevede che sia possibile aumentarlo a breve termine".

"Come mai?"

"Il problema principale è che Israele deve lanciare i suoi satelliti verso Ovest, anziché verso Est, e porli in un'orbita retrograda. Questo aumenta parecchio il carburante consumato nel lancio. Io mi farei però questa domanda: se non puoi usare un altro punto di partenza ..."

"No: se vengono portati fuori da Eretz Yisrael [l'Israele biblico], non c'è modo di impedire ai precursori di ritrasformarsi in demoni. Se invece vengono lanciati nello spazio da Eretz Yisrael, i serbatoi fanno il loro lavoro ed i precursori rimangono tali".

"... hai modo di ridurre il carico a meno di 350 Kg?"

Eliyahu ci pensò un attimo e rispose: "Sì. Gli spiriti non hanno forma, volume, massa, quindi non c'è limite teorico al numero che può essere catturato in un liquido di volume e massa data".

"Ora cominciamo a ragionare", disse Dvora ad Eliyahu, e continuò: "Mi procuri un appuntamento con Andrew e Shimeon? Il progetto deve essere fatto in collaborazione".

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