Juno.00002.008 - Aspermer Syndrome Collection - 008
Alla conferenza stampa parteciparono i corrispondenti dei due quotidiani sardi, i quali espressero stupore per l'idea di creare una banca dello sperma rivolta prevalentemente alle persone con disabilità, ma fecero un servizio informativo e corretto.
Invece i mezzi d'informazione diocesani, molto importanti anche in Sardegna, preferirono ignorare l'evento. Un riflesso ci fu nel blog del Coordinamento Teologhe Italiane, il quale si rammaricava che l'iniziativa più coerentemente contraria all'eugenetica di tipo nazista che si potesse trovare in Italia fosse una banca dello sperma - non consentita dalla religione cattolica.
L'idea della banca era stata di Anna che, terminato il corso di assistente sessuale per disabili, era stata nominata amministratrice delegata della piccola SRL che la gestiva. E lì si rese subito conto di un errore di impostazione della banca.
Infatti, si era data molta importanza alla qualità del prelievo, dell'analisi genetica, e della conservazione dei gameti. Ma molte persone sono portatrici di anomalie genetiche senza saperlo (ed è cosa alquanto frequente in Sardegna), per cui diversi donatori che erano convinti di donare il loro seme alla sezione "normale" della banca, dovettero essere avvertiti che il loro sperma era stato depositato invece nella sezione "particolare".
Il donatore poteva comunque far distruggere il proprio sperma, per non pagare le spese di conservazione; ma il peggio era confortarlo dopo avergli comunicato una simile notizia.
Trans MtF, persone che dovevano subire una chemioterapia o radioterapia, persone autistiche, avevano assai meno problemi: per loro l'alternativa alla banca dello sperma era il non aver figli, e la scoperta di questa o quell'anomalia era per loro o le loro partner di scarso rilievo.
Juno, Anna, Rebecca, Debora, Giaele, Rosaria dovettero infine prendere una decisione: chiudere la sezione "normale" e riservare la banca dello sperma solo a persone con disabilità, oppure mantenere aperta la prima sezione, ed includere nel "pacchetto" delle sedute di counseling volte a comprendere la portata delle eventuali anomalie scoperte.
La decisione fu di abolire la distinzione tra le due sezioni, ma diventava obbligatorio per tutti i clienti seguire delle sedute di counseling, prima e dopo il primo deposito di sperma, in modo che riuscissero a mettere in prospettiva le eventuali scoperte di anomalie genetiche. Questo purtroppo alzava il prezzo.
Anche le donne (o gli FtM) che volevano lo sperma dovevano sottoporsi a queste sedute - per essere sicure di capire la qualità di quello che ricevevano.
Era stata soprattutto Juno ad insistere con il counseling: aveva fatto notare che molte aziende che facevano test genetici si proponevano semplicemente come coloro che avrebbero scoperto se il cliente era imparentato con gli ebrei, gli atzechi, o qualche altro gruppo etnico, e finivano con il fornirgli anche informazioni di carattere medico che il cliente non era preparato a gestire.
Non si può comunicare per mail ad un cliente: "Lei ha un'elevata probabilità di contrarre l'Alzheimer, il cancro alla mammella, od altra grave malattia", e lasciare che sia lui solo a raccogliere i cocci della sua vita infranta dalla notizia!
In Islanda le tante diagnosi prenatali, senza adeguato supporto psicologico, avevano praticamente azzerato le nascite di bambini Down, perché le mamme, di fronte al sospetto di anomalia, abortivano senza chiedersi se veramente il loro figlio sarebbe stato incapace di condurre una vita dignitosa.
Juno faceva notare che ci sono persone Down che possono vivere con un minimo di supervisione, lavorare e pure sposarsi - quindi abortire un feto Down le pareva incomprensibile; e ricordava che la banca dello sperma era nata creata proprio per combattere la tendenza a considerare l'autismo come una disabilità pura e semplice, da eliminare con i test prenatali se possibile.
Si decise di assumere perciò una counselor, e fu scelta Gonaria, donna con sette figli, ma non cattolica, e capace di mettersi nei panni di chiunque. Lei fu tanto brava che si sospettò che alcune persone frequentassero la banca dello sperma per essere consigliata da lei - in ogni caso, i problemi diminuirono e la soddisfazione dei clienti aumentò.
In poco più di un anno la banca divenne economicamente attiva, e chi vi aveva investito con interesse personale e non solo economico poté raccogliere i frutti del suo investimento.
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