mercoledì 13 settembre 2017

Juno.00003.009 - www.kosher-naturist-restaurant.com - 009


Il primo controllo era molto semplice: il giorno dopo Dalia girò per il campeggio con un telefonino dotato di applicazione di analisi WiFi - mentre lei sembrava chattare con gli amici, in realtà si stava accertando che l'hotspot aveva sì attivato una rete WiFi nascosta, ma che chi vi si era collegato non era nel campeggio, né in spiaggia, né in strada.

Intorno al campeggio vi erano macchia mediterranea e degli alberi sparsi, sopravvissuti agli incendi boschivi, e questi alberi diventavano più folti allontanandosi dalla costa e salendo verso le colline vicine.

Non è una buona idea esporsi ad un pericolo da soli, ma Dalia vide che qualcuno si era collegato dal bosco lontano, e si avviò in quella direzione, dimenticando pure di rivestirsi per la fretta.

L'antenna WiFi del telefonino era omnidirezionale, ma lei aveva foderato parte dell'interno della custodia del telefonino con della carta d'alluminio, in modo da ostacolare la ricezione del segnale WiFi da dietro e di lato, ed imporre di puntare il telefono verso il dispositivo WiFi per riceverne il segnale alla massima potenza - così potè marciare verso la fonte.

Prima incontrò un cane di media taglia che si mise davanti a lei e la fissò per intimarle di fermarsi - senza tuttavia abbaiare o ringhiare. Lei ubbidì, vide delle pecore a poca distanza, e si disse: "Siamo in estate. Le pecore non dovrebbero stare qui vicino al mare - dovrebbero stare sugli altipiani od in montagna per non soffrire il caldo. Bisogna che indaghiamo sul pastore".

"Signora, si è dimenticata di rivestirsi?", chiese una voce maschile che apparve da dietro un albero vicino alle pecore, e Dalia cercò di fare la finta tonta: "Credevo di essere ancora dentro il campeggio naturista".

"No, signora, il confine è la recinzione che si trova tra la strada ed il mare. Ci sono dei carabinieri dell'ex-corpo delle Guardie Forestali in giro - le conviene tornare indietro prima che la vedano e la multino".

"Curioso", pensò Dalia, "non solo non ci prova con me come farebbe un qualsiasi tessile italiano, non solo non mi chiede se voglio bere qualcosa come farebbe un qualsiasi pastore sardo vedendo una donna tutta sudata, ma cerca di mandarmi via".

"Giusto. Mi scusi per averla disturbata. A menzus biere = Arrivederci!", disse Dalia, prima di girarsi e tornare indietro - tenendo d'occhio quell'uomo con la coda dell'occhio, e cercando di stare lontana dagli alberi per timore di agguati.

Una volta al campeggio si mise in contatto con la base, raccomandandole di tener d'occhio quel pastore - e beccandosi una bella ramanzina per essersi esposta così. Si sarebbe potuta fare la medesima indagine con meno rischi caricando un analizzatore WiFi più professionale su un elicottero antincendio, e mandarlo sulla zona con il pretesto di riempire un secchio (di alcune migliaia di litri) d'acqua di mare per combattere un incendio!

La segnalazione fu comunque utile - come ci sono pastori sardi emigrati in Continente (spesso per sfuggire a faide familiari più antiche del Vangelo - di solito chi se ne va viene risparmiato), così ci sono pastori non sardi immigrati in Sardegna (perché il pastore è un mestiere ingrato, e sempre meno giovani sardi lo vogliono fare), e quello che Dalia aveva incontrato era già noto all'AISE (Agenzia Informazioni Sicurezza Esterna).

Purtroppo quel pastore aveva imparato nel suo paese natale a mungere le pecore, tosarne la lana, fare il formaggio, e farsi obbedire dai cani - ma non era riuscito a navigare tra gli scogli della burocrazia dell'Unione Europea in generale ed italiana in particolare. Fu facile per una pattuglia di carabinieri riscontrare che le pecore erano state comprate senza registrare il passaggio di proprietà, molte erano senza microchip, quelle che l'avevano risultavano appartenere a diversi proprietari, ed un paio risultavano pure rubate!

Abigeato, ricettazione, incauto acquisto, contratto di sòccida solo verbale? Il pastore ed i suoi "theraccos = servi-pastori" furono arrestati e portati in caserma per accertamenti, mentre un'altra pattuglia di carabinieri assai meglio addestrati perquisiva i loro averi, e rinvenne non solo delle macchine fotografiche sofisticate ed altri strumenti per eseguire rilievi geografici, ma perfino dei manuali d'uso della piattaforma robotica "Arduino".

Arduino sta alla robotica come l'open source allo sviluppo software: permette anche ad hobbisti e bambini di sviluppare dei piccoli robot, non solo giocattolo. In casa del pastore e dei suoi "theraccos" furono rinvenute parti di robot "Arduino", soprattutto ruote motrici.

Più che alle pecore, il pastore pensava ai robot, e l'esame del suo computer mostrò che la squadra di spie voleva creare dei robot semoventi tanto piccoli che dei sensori elettronici potessero scambiarli per volpi e non allarmarsi - ma ognuno portava in groppa dell'esplosivo da cava (in Sardegna le cave da cui rubare l'esplosivo non mancano, purtroppo - chi visita l'isola non manca di rammaricarsene vedendo montagne sventrate e dimezzate), e doveva dirigersi verso una delle parti più infiammabili della base, per farla saltare in aria.

Le contromisure contro questo tipo di attacco furono migliorate (le parti più infiammabili furono difese con muri e paratie supplementari, ed i sensori elettronici furono affiancati da cani da guardia, meno facili da ingannare), e le spie furono rimandate nel loro paese - senza clamore.

Dalia ebbe una promozione, Juno, Rebecca, Debora e Giaele un encomio verbale ed un premio in denaro, e Dalia disse a Giaele: "Ma lo sapete perché vi hanno dato tutti quei soldi in tempi di ristrettezze anche per noi agenti segreti?"

"Avanti, che dobbiamo fare per voi?", chiese Giaele, e Diana rispose: "Aprire un agriturismo dove si era appostato il falso pastore. Quello produrrebbe anche i cibi crudi per il vostro ristorante".

"Va bene se è naturista?", chiese Juno, e Dalia rispose: "Deve essere naturista. Avete dato buona prova di voi, e non vorremmo una struttura ricettiva tessile!"

[Fine]

2 Commenti:

Blogger Erica "Eric" Gazzoldi ha detto...

Ti faccio i miei complimenti per le tue competenze tecnologiche. :D

13 settembre 2017 alle ore 23:36  
Blogger S'Essere ha detto...

Per vivere programmo computer.

Ritrovare un dispositivo WiFi è un attimo più difficile di come l'ho descritto qui, ma non molto.

Arduino è una piattaforma robotica abbastanza nota (conosco uno psicologo che vorrebbe costruire robot psicoterapeuti, promettenti con le persone autistiche), ma non l'ho mai usata, e perciò non so come è stato risolto un serio problema per chi vuol farne un veicolo d'attacco: quanto durano le pile?

La burocrazia che incombe su chi alleva animali da utilità è uno spavento - forse a Manerbio non trovi pecore, ma sicuramente trovi bovini, suini, e forse anche equini, ed un* veterinari* ti può raccontare un mucchio di "horror stories", ovvero di come la burocrazia complica inutilmente la vita degli allevatori senza riuscire a proteggere la salute dei consumatori.

Per non parlare delle frodi sugli aiuti UE all'agricoltura. Un mio conoscente del mio paese in Sardegna mi ha raccontato che ad una revisione dell'anagrafe degli animali, una decina di anni fa, avevano trovato una mucca nata nel 1929 e mai defunta! Una mucca dovrebbe vivere non più di vent'anni, ma questa specie di Highlander o Dracula a quattro zampe sicuramente ha fruttato al padrone più da fantasma che da viva! E non credo che cose del genere accadano solo in Sardegna.

Le cave in Sardegna sono una devastazione, ed ogni tanto leggo di attentati dinamitardi (per vendetta o rapina, non terrorismo) fatti con esplosivo rubato appunto alle cave.

E gli elicotteri antiincendio sono uno spettacolo estivo immancabile per cui il turista che va in spiaggia non paga il biglietto. In teoria, si dovrebbe usare l'acqua dei bacini idrici per spegnere gli incendi boschivi, ma l'isola è in perenne crisi idrica, e perciò ci si rassegna ad usare l'acqua di mare. Le piante pazienteranno.

Le proprie esperienze sono sempre una fonte di ispirazione per chi scrive.

14 settembre 2017 alle ore 12:45  

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