martedì 10 ottobre 2017

Juno.00006.006 - Trinidad - 006


Juno e Rebecca avevano fretta, perchè dovevano andare a Mariscuola ad insegnare, ma riuscirono a farlo bene tutte e tre insieme. Rebecca chiese a Juno e Yemoja: "Era la prima volta che facevate una cosa a tre?"

Juno annuì, Yemoja disse: "Sì". Rebecca disse: "Non vi preoccupate se stamattina non è venuta alla perfezione ..."

"No, no", rispose Juno, "Siamo venute benissimo!"

Yemoja rise, Rebecca sorrise e riprese: "... per una cosa come questa occorre affiatare tre persone, non è così semplice e rapido. Ma credo vogliate continuare, e quindi risolveremo col tempo il problema".

Juno chiese a Rebecca: "Che diranno le tue sorelle?"

"Alla via così. Il nostro patto è di restare insieme, non di farlo solo tra noi. Siamo brave nella tecnica amatoria, ma ancora di più nella 'compersione', cioè nell'essere felici se una di noi è felice. Mi spiace non averlo fatto capire prima a Juno".

"Non si era posto prima il problema", ammise Juno, "Non hai taciuto a mio danno".

"Sono stata un po' gelosa di te, Yemoja, nei primi tempi", ammise Rebecca, "E sono state le mie sorelle ad aiutarmi a superarla. Mi hanno fatto capire che come io riuscivo a dare tanto a Juno grazie a loro, così Juno avrebbe potuto darmi di più grazie a te".

Juno quasi pianse a sentirsi dire questo, e Yemoja disse: "Io lo faccio per il mio piacere, non per sostenere una coppia".

"Non eravamo e non siamo in crisi", rispose Rebecca, "Con te stiamo meglio, ma non hai obblighi verso di noi. Se insieme ci divertiamo, siamo tutte più felici - solo questo".

Yemoja baciò Rebecca per ringraziarla delle sue parole, e poi Juno per il calore dimostrato; quest'ultima chiese: "E Xiuhe?"

"Lei non è qui. E se lei è gelosa, peggio per lei", rispose Yemoja, "Vedremo se ci sarà un rapporto tra noi - ora come ora, sembra di no".

Mentre lei parlava, Rebecca si stava rivestendo frettolosamente, e puntando l'indice verso l'orologio faceva notare a Juno che anche lei doveva farlo se voleva arrivare in orario a Mariscuola. Yemoja invece chiese il permesso di restare nel loro letto a riposare un po'.

"Sì", rispose Yemoja, "Ormai è anche il tuo", e Juno, più pragmatica, rispose: "Ricordati che alle 11:00 devi cominciare a preparare il cibo per il ristorante. Riesci a svegliarti per quell'ora, o ti chiamiamo?"

"Regolo la sveglia del cellulare. Grazie della gran mattinata!"

Nel pomeriggio si ripetè con calma l'ammucchiata, e ci fu maggiore affiatamento. A sera Rebecca disse tutto a Giaele, che rispose: "Yemoja è una bella donna, ma non mi sento attratta da lei. Se a voi due piace, ne sono contenta".

La notte Yemoja vide Rebecca, Juno e Giaele accingersi a partire col furgone frigorifero per Sassari, e chiese loro: "Dove andate di bello?"

Juno rispose: "Devo andare a Sassari con Rebecca e Giaele, perché noi tre più Debora dobbiamo firmare il preliminare per l'acquisto dell'appartamento di cui ti parlavamo. Puoi prenderti cura delle bambine finché non torniamo?"

"Volentieri!"

A Sassari la routine era collaudata: prima le tre sorelle Debora, Giaele e Rebecca facevano l'amore tra loro (con Juno in un'altra stanza), e poi si andava a comprare frutta e verdura per i rispettivi ristoranti dal grossista; quel giorno occorreva poi andare dall'agente immobiliare a firmare il preliminare ed anticipare la caparra.

"Il notaio quando ci roga l'atto?", chiese Juno.

"Il mese prossimo", rispose l'agente, "Intanto, come pattuito nel preliminare, ecco le chiavi dell'appartamento. Da ora lo potete usare!"

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