Juno.00005.004.Yemoja - 004
L'idea piacque a Rebecca, anche se lei si mostrò un attimo gelosa dicendo: "Devo guardare la traccia del localizzatore GPS sul furgone?"
Juno rispose: "Amore, non desidero altre che te. Ed Yemoja è innamorata di Xiuhe, quindi la tentazione non c'è in nessuna di noi. Ma se vuoi essere sicura che non ci capiti niente di brutto (con le strade che abbiamo in Sardegna), guarda pure".
Rebecca si rivolse allora a Lia dicendo: "Sei contenta? Domani a pranzo riabbracci la mamma!"
"Non posso venire anch'io a Bosa?", chiese la bimba, ma Juno dovette risponderle: "Non c'è posto anche per te al ritorno ... a meno che ...", e Juno disse a Yemoja: "Lunedì all'alba dobbiamo fare la spesa, e quindi i nostri furgoni si incontrano a Sassari. Ti va bene se porto anche Lia con noi domattina, vi lascio tutte e due a Bosa, così puoi parlare di tutto quello che serve con Giaele, e lunedì Debora vi porta a Sassari, ed io a La Maddalena?"
"Per essere un'Aspergirl, pianifichi bene", osservò Yemoja, e Juno replicò: "Per quanto ne so, gli Asperger con un cervello da uomo hanno soprattutto problemi di socializzazione, le Asperger con un cervello da donna di pianificazione. Io sono una donna trans, e forse il pianificare meglio della media è la dimostrazione che il mio cervello è più maschile delle mie tette".
Yemoja rise, e rispose: "L'idea è buona. L'importante è che alle sette di sera di lunedì io sia all'aeroporto per incontrare Xiuhe. Lei mi ha scritto che l'autobus da Sassari arriva a quell'ora".
"Ci sarai", disse Juno, che poi a Lia spiegò: "Vedi? Abbiamo trovato il modo di portarti dalla mamma domenica mattina. Ora va' a letto, che domattina ci alziamo presto".
Lia obbedì, ma Juno, Rebecca e Yemoja avevano i clienti del ristorante da servire, e dovettero aspettare le due del mattino (terminate le pulizie - soprattutto Juno era pignola in questo) per andare a dormire. Se Juno temeva che Yemoja fosse paralizzata dal pudore, scoprì che invece fu la prima a svestirsi dopo aver abbassato la saracinesca del ristorante - aperto anche ai "tessili".
Come spiegò Yemoja: "Nuda mi sento meglio, e di voi mi fido", mentre Juno disse: "Finiremo le pulizie alle due, ed alle sei dobbiamo partire. Di solito non mi svesto nemmeno in queste circostanze, ma per non farti torto lo faccio anch'io".
Rebecca pensò bene di togliere un po' di sonno a Juno facendo l'amore con lei (fu la prima volta che Juno fu riluttante, osservando: "Amore, ma pensi che lo faccia proprio davanti a Lia?", ma poi acconsentì), ed alle sei Juno dovette mettersi al volante, un po' assonnata, ed un po' reduce dai diversi orgasmi che Rebecca non le aveva risparmiato.
Il viaggio fu tranquillo - anche perché era un giorno festivo, ed il traffico era poco - ed alle otto e mezzo il furgone era davanti alla casa di Debora. Lia balzò subito in braccio alla mamma Giaele, che si tolse la vestaglia e la spogliò, mentre tutte si levavano i vestiti.
Juno ripetè a Debora e Giaele lo scopo della visita, ma chiese licenza di dormire fino alle dieci del mattino, ed a Debora e Giaele di mostrare la banca dello sperma Aspermer e la città a Yemoja.
La licenza fu accordata, ed alle dieci Yemoja svegliò poi Juno dicendole: "La banca dello sperma che hai fondato è bellissima, e Bosa è una città carina".
"L'Italia ha città più belle, come Venezia o Firenze", rispose Juno, "Ti ci porteremo quando avrai l'asilo politico. Che pensi di fare con la nostra banca dello sperma?"
"Giaele mi insegnerà oggi i trucchi del mestiere, e vedo che decisione prenderà Xiuhe".
"Sei sicura che voglia venire a vivere in Italia? Che io sappia, le donne lesbiche ..."
"Anche lei è bisessuale", interruppe Yemoja, e Juno si corresse: "Le donne che fanno sesso con altre donne non sono trattate bene in Cina, e la maggior parte di loro è chiusa in sette armadi, uno dentro l'altro, ma legalmente i loro atti sono leciti, e non si può parlare di una persecuzione simile a quella che dovresti affrontare in Nigeria. Mi pare difficile motivare una richiesta di asilo politico per lei. Od è un'oppositrice politica del regime di Pechino?"
"Si è resa conto che la democrazia funziona meglio della versione di comunismo vigente in Cina. Ma non ha mai attirato l'attenzione delle autorità, perché ha imparato a respirare anche dentro i sette armadi di cui mi parlavi".
"Bisogna farla parlare con un avvocato immigrazionista. Ma perché mai va a Tel Aviv?"
"Mah ... lei dice che è per un convegno, ma secondo l'evento Facebook del convegno, esso è stato annullato. Lei ha raccontato a me ed alle autorità cinesi che annullare la prenotazione dell'albergo e cambiare i biglietti dell'aereo esigerebbe una penale mostruosa, e per questo ci va lo stesso".
Juno si svegliò completamente, e chiese a Yemoja: "Da che città viene Xiuhe?"
"Kaifeng, provincia dello Henan", rispose Yemoja, e Juno scoppiò a ridere, raccontando una barzelletta che Yemoja trovò enigmatica: "Domanda: 'Cos'è un quartetto d'archi russo?' Risposta: 'Quello che resta di un'orchestra sinfonica dopo una tournée in Occidente!'".
Dopodiché Juno baciò Yemoja (sulla guancia! una roba che nel suo campo nudista avrebbe consentito solo ad una coppia già formata!), le fece i migliori auguri, e si vestì di corsa per mettersi al volante, ma prima di accendere il motore suggerì a Yemoja: "Di' a Xiuhe che a Bosa ho fondato un'associazione ebraica, che si riunisce stasera per discutere del matrimonio egualitario nell'ebraismo. Debora e Giaele ti daranno i dettagli".
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