Juno.00005.006.Yemoja - 006
Dopo questa telefonata, tutte esultarono nell'appartamento, ma Juno fece notare che, se anche Xiuhe voleva vedere la banca dello sperma e la città di Bosa, dovevano tutte rivestirsi ed uscire.
Mentre si rivestivano, Yemoja si rivolse a Juno: "È un po' strano che lo chieda proprio a te, ma tutte voi donne cis che amate stare nude, come fate quando avete il ciclo?"
Juno sorrise (chiaramente non aveva il problema), e fece cenno alle altre donne della famiglia di rispondere; Rebecca disse allora: "Usiamo la coppetta mestruale, che è invisibile. Ma se non ce l'avessimo, ci metteremmo dei normali assorbenti. Per noi sarebbe come mettersi la sciarpa quando si ha freddo - nessuna va rimproverata per questo".
Xihue chiese: "Ne hai bisogno, cara?"
"Mi servirà domani".
"Ti posso regalare la mia. È sempre scrupolosamente sterilizzata e ... hai la mia misura. A me non servirà per un paio di settimane, e spero di riuscire a procurarmene un'altra intanto!".
Ad Yemoja si illuminarono gli occhi, ed abbracciò e baciò appassionatamente Xiuhe, la quale sorridendo disse: "Se era questo l'abbraccio che hai dato alla tua migliore amica in Nigeria, mi stupisce che non ti abbiano denunciato perfino dalla Russia!"
"Sei un'altra cosa, amore", rispose Yemoja, che aggiunse: "Juno ha ragione, dobbiamo sbrigarci".
La città era carina, anche se Xiuhe, abituata alle megalopoli cinesi, non ne fu conquistata; più contenta fu della banca dello sperma, che trovò ben organizzata e tenuta, e disse che sarebbe stato bello che Yemoja avesse l'onore di dirigerla.
Aggiunse inoltre: "Avete pensato a registrare il marchio 'Aspermer'?"
"A che pro?", rispose Juno, e Xiuhe riprese: "Una banca dello sperma aperta alle persone disabili è una cosa pressoché inaudita - Richard Branson, patron della Virgin, promise che ne avrebbe aperta una per i dislessici, ma era in realtà una divertente trovata pubblicitaria. Se volessi riprodurre la vostra esperienza in Israele?"
"Ed il marchio ti permetterebbe di compensarci per l'idea".
"Esatto. Voi siete preoccupati soprattutto delle persone neurodivergenti, come Asperger, dislessici, con ADHD, e delle persone con sindromi psichiatriche a forte componente genetica, quali disturbo bipolare, schizofrenie, ecc. In Israele ci sono però delle malattie genetiche vere e proprie che rendono difficile a chi le porta avere figli sani, pertanto una banca dello sperma come la vostra sarebbe utile".
"Ok, registriamo il marchio, e quando tu apri la tua banca dello sperma a Tel Aviv, facciamo un contrattino di licenza", rispose Juno, che osservò: "Come ben sai, gli ebrei hanno assai meno problemi dei cristiani cattolici nel ricorrere alla fecondazione assistita. Magari avrai più successo di noi".
Xiuhe rise e disse: "La sapete come ha fatto una donna ebrea ortodossa a farsi fecondare in un giorno vietato dalla Bibbia?"
"No", rispose Yemoja a nome di tutte, e Xiuhe spiegò: "Il giorno era vietato perché il ciclo le era appena terminato, e secondo le norme rabbiniche, lei doveva aspettare almeno sette giorni prima di riprendere i rapporti con il marito. Ma il termometro l'aveva avvertita: aveva appena ovulato, e sette giorni non li poteva aspettare! Un'amica, che insegnava Talmud, si rese conto che il divieto di rapporti con il marito veniva violato solo se lui introduceva il suo pene in lei, non il suo seme!"
"Ha riempito una siringa ed ha fecondato la moglie con quella?!?", chiese Rebecca, e Xiuhe annuì, precisando poi: "Era una famiglia benestante, non l'hanno fatta così rozza - sono andati in una banca dello sperma, e poiché non erano riusciti a trovare una bambinaia per la bimba che avevano già, lui eseguì il 'versamento' la mattina, lei il 'prelievo' nel pomeriggio. Pieno successo, lei rimase incinta!"
"Il voler per forza mantenere unite sessualità e riproduzione è una cosa solo cattolica, ed impedisce di risolvere problemi anche più gravi di questo", osservò Juno, "Per questo penso che in Israele funzionerà meglio che a Bosa".
"E noi due che faremo, se io dirigo la banca dello sperma di Bosa, e Xiuhe quella in Israele?", pensò Yemoja, e la preoccupazione gliela lesse in faccia Xiuhe, che le strinse le mani e le disse: "Non ho ancora un piano per cominciare a vivere insieme, ma non ti dimenticherò".
La conferenza di Ebraismo Umanista Sardo sul matrimonio egualitario nell'ebraismo fu affollata di persone provenienti da tutta l'isola, tra cui non pochi cristiani protestanti LGBTQIA+-friendly, che volevano saperne di più, ed il relatore apparteneva a "Keshet Ga'avah", il Congresso Mondiale degli Ebrei LGBT.
Questi spiegò che il Levitico, nella peggiore delle ipotesi proibiva solo i rapporti anali tra uomini, nella migliore le relazioni sessuali basate sulla violenza, lo sfruttamento e l'idolatria. Tra Davide e Gionata non c'era una semplice amicizia, ma una vera e propria storia d'amore, che non attirò condanne come invece quella tra Davide e Betsabea.
Il matrimonio egualitario ebraico era una conquista anche per le coppie eterosessuali ebree, che fino ad allora potevano solo aderire ad un rituale in cui lui comprava lei. Ma se gli sposi sono del medesimo sesso, chi compra chi? Si è dovuto quindi escogitare un rituale in cui si crea una "partnership" anziché registrare una "compravendita" - e magari questo rito potrà essere adottato in futuro anche dalle coppie eterosessuali.
Yemoja chiese sottovoce: "È giusto quello che lui dice?", e Xiuhe rispose: "Certo, anche se non tutti gli ebrei sono d'accordo. Io sono d'accordo".
Uno del pubblico non era d'accordo e provò a citare Genesi 1:27, "Maschio e femmina Iddio li creò", al che il relatore rispose con l'argomento del "merismo": l'autore biblico ha descritto uno spettro di possibilità semplicemente indicandone gli estremi. Non è che quando Dio ha creato il giorno e la notte, si è dimenticato di creare anche l'alba ed il tramonto, il mattino ed il pomeriggio, il mezzogiorno e la mezzanotte.
Xiuhe volle aggiungere il suo tocco ed intervenì: "Maimonide diceva che un brano biblico va interpretato letteralmente finché non è dimostrato assurdo o falso. Poichè i rabbini hanno individuato quattro generi di intersessuali (saris, aylonit, tumtum, androgynos) oltre ai classici due generi maschile e femminile, loro hanno dimostrato che quel brano era falso. In questi casi, dice Maimonide, il brano va interpretato in modo allegorico. Joseph Soloveitchik, un rabbino americano diventato famoso negli anni '70, disse che la polarità maschio-femmina in quel brano era l'allegoria di un'altra polarità: quella tra attività e passività, tutte doti utili in ogni persona se usate al modo e nel momento giusto. Sono i cattolici ad idolatrare il binarismo dei sessi e dei generi, non noi ebrei".
Yemoja disse sottovoce a Xiuhe: "Mi pare un discorso molto taoista", e quella rispose: "Vero. Ma non è estraneo all'ebraismo".
Non ci furono altri interventi degni di nota, e quando la riunione si sciolse, tutti andarono a casa. Juno stava mettendosi a dormire nel divano-letto nel salotto di Debora, ma quest'ultima la fermò: "Vai pure a dormire nel letto che fu di Rebecca. Yemoja e Xiuhe hanno deciso di dormire insieme stanotte, nel letto di Giaele, la quale ultima dormirà nel mio letto".
"Hai dei tappi per le orecchie? In altre circostanze vi ascolterei con interesse, ma ora ho sonno e domattina ci dobbiamo alzare presto".
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page