venerdì 13 ottobre 2017

Juno.00006.011 - Trinidad - 011


Rogato l'atto, l'agente immobiliare disse a Juno: "Mi avevi detto che ti interessava una combinazione residenziale più commerciale".

"Abbiamo comprato questa casa, quindi non più", disse Juno, ma Xiuhe intervenne: "Si può spiegare meglio?"

"Avevo proposto a Juno un trilocale adatto a due persone per viverci, venduto insieme con un negozio adattabile a qualsiasi cosa. Si trova qui a Sassari, ma non trova acquirenti. È la terza volta che ribasso il prezzo".

"A che stai pensando?", chiese sottovoce Yemoja, e Xiuhe rispose: "Ho una proposta da farti".

L'agente intervenne: "In Italia anche gli stranieri possono comprare immobili. Basta pagare".

"Potrebbe farci visitare l'immobile?", chiese Xiuhe, e l'agente disse: "È dall'altra parte della strada. Ho le chiavi, ve lo mostro subito".

Vennero anche le sorelle e le figlie Dejana, e Juno, e notarono che l'appartamento era sufficiente per due, specialmente se dormivano entrambe nella camera grande, ed adattavano l'altra a studio. Il negozio era invece molto interessante: grande, senza barriere architettoniche tra la strada ed il piano rialzato, e pure tra il piano rialzato ed il garage.

"Era un piccolo supermercato, e la rampa serviva a spingere i roller dal garage al piano delle vendite", spiegò l'agente.

"Si potrebbe farne uno studio medico?", chiese Xiuhe, e l'agente rispose: "Dovrei informarmi. Non mi è mai capitato di occuparmene e non vorrei dire sciocchezze".

Xiuhe estrasse il suo biglietto di visita israeliano, aggiunse a penna il suo numero di telefono italiano, e lo diede all'agente dicendogli: "Quando lo sa mi chiami".

Una volta a casa Juno chiese a Xiuhe: "Vuoi comprare appartamento e negozio e stabilirti in Sardegna?"

Xiuhe rispose: "Dipende da due persone: Yemoja e Giaele. Io vorrei invitare Yemoja in Israele, ora che ha un passaporto italiano in quanto rifugiata, così vede com'è il mio paese, e se preferisce vivere lì o qui. Per quanto riguarda Giaele, lei riesce a seguire da La Maddalena una banca dello sperma che si trova a Bosa?"

"Con estrema difficoltà", rispose Giaele, "Anche per questo Juno aveva proposto ad una di voi due di gestirla".

Yemoja intervenne: "Ma se io e Xiuhe decidessimo di vivere in Israele?"

Xiuhe rispose: "Non compro l'immobile qui a Sassari. Preciso che attualmente vivo nella foresteria dell'ospedale israeliano in cui lavoro, e che ho ancora tutti i risparmi della Cina qui a Sassari. Se decidiamo di vivere in Israele, compro casa lì; altrimenti, la compriamo qui".

Giaele aggiunse: "Stavo verificando la possibilità di trasferire la banca dello sperma da Bosa a La Maddalena. Se invece la gestite voi, e comprate quell'immobile, la portiamo a Sassari".

Juno ci pensò un attimo e disse: "Aspettate un attimo. Se compriamo un immobile per la banca dello sperma a La Maddalena, la gestione non cambia; se Xiuhe compra l'immobile a Sassari e vi trasferiamo la banca dello sperma, occorre pagarle l'affitto!"

"Non volevo spennarvi!", precisò Xiuhe, "E se ho preso bene le misure, c'è spazio anche per un paio di studi medici - il mio e quello di Yemoja! Possiamo farvi un prezzo di favore!"

"L'immobile che ora ospita la banca dello sperma potremmo darlo in affitto, e questo aiuterebbe a pagare l'affitto a Xiuhe e Yemoja", osservò Debora.

Juno avvertì: "Ragazze, sono cambiamenti molto radicali nelle nostre vite. Xiuhe ha fatto 'aliyah ed ora dovrebbe andare a vivere nella golah (= diaspora) insieme con la sua bella. Noi dovevamo stare a La Maddalena per pochi anni, e per questo non avevamo spostato la banca dello sperma, ed ora dobbiamo rassegnarci a darla in gestione ad altre persone. Non possiamo decidere immediatamente cose come questa!"

"Certo", disse Xiuhe, "il convegno finisce dopodomani, poi io e Yemoja passiamo un paio di settimane di vacanza a Sassari, se non vi disturba ospitarci ..."

"Certo che no", rispose Rebecca.

"E poi porto Yemoja in Israele, per altre due settimane. Se la coppia non è già scoppiata, allora facciamo le carte per un matrimonio in Portogallo, e poi decidiamo in che paese venire a vivere".

"Bello!", disse Yemoja, e le altre assentirono.

"È ora di pranzo", disse Rebecca, "Mangiamo e poi lasciamo sole le colombelle".

Così fu: Debora e Rachele tornarono a Bosa; Juno, Rebecca, Dina, Giaele e Lia a La Maddalena.

Durante il viaggio Rebecca chiese a Juno: "Che pensi dei progetti di Xiuhe?"

"Che lei dev'essersi resa conto che vivere in Israele non è così facile. In effetti, con i soldi che a Tel Aviv basterebbero appena per un appartamentino a Sassari può comprare una magione - oppure l'appartamento congiunto con il negozio che ha proposto l'agente immobiliare".

"Sarebbe meglio chiedergli di farci vedere altri immobili simili", disse Rebecca, "Chi si fissa su un immobile lo paga più di quello che vale".

"Io di te sono contenta", rispose Juno, "Vali molto molto di più di quello che avrei immaginato!", e Rebecca le disse di fermarsi per baciarla.

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