Juno.00006.010 - Trinidad - 010
Dopo cena, mentre Juno lavava i piatti (non c'era la lavastoviglie, ma per fortuna i cibi crudi non si attaccano ai piatti ed alle posate), le altre donne decidevano in quali camere andare a dormire.
Alla fine, Rebecca disse a Juno: "Abbiamo deciso così: le figlie vanno ognuna nella sua camera - sarà quella che useranno quando andranno all'università; io e le mie sorelle gonfiamo i materassini pneumatici e dormiamo in salotto, Yemoja e Xiuhe nella camera grande con il lettone a tre piazze".
"Ed io?", chiese Juno, e Xiuhe rispose: "Io e Yemoja ci siamo consultate: il nostro lettone ha una piazza di troppo, e mentre ci portavi qui a Sassari hai fatto la brava. Ti facciamo dormire nel nostro letto. Ti servono i tappi nelle orecchie?"
"Mia moglie si lamenta che russo parecchio", osservò Juno (Yemoja ridendo confermò), e riprese: "Forse serviranno a voi i tappi nelle orecchie".
"E le dolci paroline d'amore come ce le diciamo?", rispose divertita Yemoja, "Proposta respinta. Ti do un bacino per ringraziarti di aver lavato i piatti e poi andiamo a letto".
Il mattino dopo Juno si alzò prima di Yemoja e Xiuhe (che si erano stancate per bene), bussò delicatamente alla porta del salotto, e Rebecca rispose: "Avanti".
Si era alzata anche lei, mentre Debora e Giaele erano ancora abbracciate sui materassini pneumatici, e chiese a Juno: "Dormito bene?"
"Anche".
"La furbetta!", disse Rebecca, "Con chi non hai dormito?"
"Ad un certo punto Yemoja mi ha delicatamente svegliato e lo ha voluto fare con me, mentre Xiuhe dava un sorriso di approvazione. Dopo lo ha voluto fare anche lei, ed infine abbiamo fatto delle vere cose a tre, in cui ci succhiavamo i seni e ci toccavamo a vicenda".
"Potevi invitarmi", disse Rebecca, ma Juno disse: "So che quando sei con le tue sorelle non vuoi essere disturbata, e non ero certa che ti volessero. Ma forse arriverà anche la tua occasione".
"Scherzavo infatti", disse Rebecca, che porse a Juno la colazione e disse: "Sai che dobbiamo fare oggi?"
"L'amore?"
Rebecca rise (si era parecchio affaticata anche lei quella notte, e la vulva le avrebbe fatto male anche solo a guardarla) e disse: "Come premio dopo aver ..."
"Fatto la spesa?"
"Per quello ti tocco solo le 'tettine' (chiamiamole così)", ribattè Rebecca, e Juno finse di capire solo allora: "Rogato la compravendita di questa casa?"
"Brava. Faremo allora un'orgia che durerà finchè non avremo i capelli bianchi!"
"Vaste programme!", commentò Juno citando De Gaulle.
Anche Giaele e Debora si alzarono e fecero colazione; la sera prima si era pattuito che Yemoja, Xiuhe e le figlie avrebbero dormito fino al ritorno dalla spesa di Juno, Rebecca, Giaele, Debora, ed avrebbero fatto allora colazione insieme con le figlie prima di andare a visitare Sassari.
Quando Juno, moglie e cognate rientrarono, Juno commentò sottovoce: "Bisogna migliorare l'isolamento acustico. Non so se è educativo per le figlie sapere che le nostre ospiti hanno aperto gli occhi e si stanno divertendo".
"Lo dovremmo fare anche a La Maddalena, tesoro", osservò sorridendo Rebecca, "Mi procurerò il polistirolo. Mi dai una mano a posarlo poi?"
"Certo, amore".
Qualche minuto dopo uscirono dalla loro stanza Yemoja e Xiuhe, che abbracciarono Rebecca, Giaele e Debora, diedero dei bacini a Juno e dissero a Rebecca: "Hai una moglie fantastica!"
Rebecca ringraziò dicendo: "Le ho insegnato bene", e mentre le ospiti andavano a farsi la doccia (insieme!), Rebecca chiese a Juno: "Yemoja diceva che Xiuhe era bloccata sessualmente ...", e Juno rispose: "Non mi è parso. Forse Yemoja l'ha convertita all''osunalità', ovvero la versione africana della liberazione sessuale, ispirata ad Oshun, l'orisha dell'amore".
"L'equivalente yoruba di Astarte ed Afrodite?", chiese Debora, e Juno rispose: "Pressappoco. Ma nei 'pataki = miti yoruba' Oshun è sorella di Yemoja, che corrisponde invece ad Era, che nel mito greco ha solo una lontana parentela con Afrodite".
"Dipende dai miti", precisò Debora, "Secondo Esiodo, quando Crono evirò il padre Urano, il suo organo cadde in mare e diede vita ad Afrodite. Crono ebbe da Rea i fratelli gemelli (e sposi) Zeus ed Era; quindi, a dar retta ad Esiodo, avendo Afrodite per padre il nonno di Era, è la zia di quest'ultima!"
"Perdindirindina", osservò Juno, "Di solito si rappresenta Era come più vecchia di Afrodite!"
"Certo", rispose Debora, "chi lo fa dà invece retta ad Omero, secondo cui Afrodite era figlia di Zeus e Dione - non aveva alcuna parentela con Era, ed anzi apparteneva alla generazione successiva".
"Sono scusato allora", disse Juno, "se a quest'ora del mattino penso più volentieri ad Afrodite che a sua nipote?"
Rebecca rise, prese Juno per un braccio e disse: "Amore, lo sappiamo tutte che ad Afrodite pensi ventiquattro ore su ventiquattro! E per nostra fortuna!"
Si erano nel frattempo alzate le figlie, che chiesero alle mamme: "Come mai siete vestite anche se siamo in casa da sole?"
"Perchè mentre dormivate siamo andate a fare la spesa", rispose Rebecca per tutte, "E fra poco usciamo di nuovo. Anzi, vestitevi anche voi perché dovete venire con noi".
"Dove?"
"Dal notaio. Questa bella casa la dobbiamo pagare".
Erano uscite dalla doccia Yemoja e Xiuhe, dissero: "Facciamo colazione prima di vestirci?"
"Va bene", rispose Rebecca, "C'è tempo, ci spogliamo, così costituiamo un'unica famiglia naturista", e di questo anche le bambine furono contente.
"Yemoja", chiese poi Rebecca, "Mi puoi spiegare cos'è l''osunalità'?"
Yemoja ci pensò un attimo e disse: "Mi sa che mi conviene organizzare un ciclo di conferenze sull'argomento", al che Xiuhe aggiunse: "Magari con l'aiuto dell'associazione LGBTQIA+ che ti ha osptato nei primi giorni".
"Ottima idea", osservò Juno, "Ma in due parole, di che si tratta?"
"Il concetto lo ha inventato la femminista Nkiru Nzegwu, che insegna studi africani all'Università di Brighamton, nello stato di New York. L'osunalità pone l'accento sull'essere protagoniste, sulla conoscenza e sul piacere sessuale femminile, anzi su tutta la sequenza che parte dal desiderio della donna fino alla crescita dei figli. La reciprocità nel piacere è fondamentale, ma anche il non limitare la sessualità alla copulazione. Io e Xiuhe avevamo del piacere arretrato da darci, ma l'osunalità vuole che si vada oltre il godimento, che la sessualità diventi sensualità ed informi la vita personale e sociale in modo egualitario, con le donne che con coraggio ed anche sfrontatezza esprimono la loro sessualità".
"E questa è la funzione di Oshun?", chiese Debora, e Yemoja annuì.
Juno ricordò l'appuntamento con il notaio, tutte si vestirono ed andarono a rogare l'atto. Rebecca chiese a Yemoja e Xiuhe se volevano fare da testimoni, ed acconsentirono - rendendosi vagamente conto che questo significava inserirle nella cerchia familiare delle sorelle Dejana (Rebecca, Giaele, Debora).
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